9 settembre 2008

I SOLDI AL LORO POSTO!


Quando ci s’interessa alla tematica del denaro, c’é un assioma centrale e fondamentale che conviene tenersi sempre a mente: il denaro non é altro che uno strumento di scambio, di natura neutro, e che non deve, quindi, suscitare né fobie né passioni.
Il dramma del liberalismo é di aver perso questo punto di vista evidente e di essere riuscito a trasformare lo strumento monetario in un “valore” col il quale si misura tutto.
Dallo stato di mezzo, il denaro é dunque passato a quello di fine, e, per di piu’, di fine unico e tirannico.L’utilità, il senso, la bellezza, il simbolismo degli oggetti sono progressivamente scomparsi al profitto del loro prezzo.Ancora piu’ grave, questa tendenza si estende sempre di piu’ verso gli uomini.“Dimmi quanto guadagni, ti diro’ quanto vali” potrebbe essere il motto delle relazioni sociali post-moderne.
Questa “finanziarizzazione” del mondo e dei rapporti umani si é costruita sulle rovine di un cattolicesimo nel quale i principi spirituali e sociali riuscivano fin’allora piu’ o meno efficacemente ad arrestare e a transcendere gli appetiti materialisti della natura umana.Il fenomeno conoscerà una formidabile accelerazione dopo il 1968, visto che le divagazioni libertarie e permissive dei piccoli borghesi di maggio hanno distrutto definitivamente le ultime protezioni morali allo sviluppo dell’individualismo e dell’egoismo consumista. (Bell’esempio, tra tanti altri, di collusione e di collaborazione di fatto tra la destra affaristica-liberale e gli attivisti di sinistra).
L’uomo moderno si é quindi completamente fatto inghiottire in questa utopia mortifera del denaro-re, pensando di aver trovato nell’accumulo materiale una soluzione alla noia cronica, un compenso alla fragilizzazione dei legami familiari, amichevoli e comunitari e alle debolezze crescenti del suo carattere d’uomo sazio e lentamente privato di ambizioni collettive.
Il male, oggi, é talmente pregnante che riguarda quasi ognuno di noi, a stadi diversi, ed é solo con attenzione e con un lavoro quotidiano che possiamo veramente ed efficacemente combatterlo.E’ solo limitando la nostra consumazione e il nostro gusto per il superfluo e per le cianfrusaglie inutili, sviluppando il dono, militante o sociale, favorizzando i prestiti senza interesse tra camerati per finanziare progetti e investimenti vari, organizzando eticamente i nostri acquisti (per esempio andare sempre in priorità nel nogozio o nel ristorante “amici” anche se sono un po’ piu’ lontani o anche se l’ambiente é un po’ meno brillante di un posto alla moda, oppure boicottare realmente, e non solo a parole, le multinazionali e altre metastasi della grande distribuzione…), raggruppandosi tra famiglie per assicurare gratuitamente la parte piu’ grossa dei servizi (baby-sitting, aiuto scolastico, sport, prestiti di libri…etc) e ritrovando cosi’ una semplicità volontaria alimentata dalla cultura e dalla spiritualità, che potremo ridare al denaro il suo vero ruolo, quello di un semplice domestico.
Articolo tratto da " Zentropa "

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