23 agosto 2009

MERCATO DEL LAVORO, LA SCHIAVITU DEL LAVORATORE


Mercato del lavoro. Nessuna espressione rende meglio l’alienazione che ha travolto l’uomo negli ultimi anni, negandogli persino l’umanità. Come tanti, uguali ed insignificanti prodotti da vendere, i lavoratori sono piegati alla legge della concorrenza, che inevitabilmente premia il prezzo più basso. Se la Costituzione si preoccupa di stabilire che la retribuzione debba consentire una vita dignitosa, sembra che tale precetto possa essere tranquillamente inadempiuto. Forse no. Probabilmente la coerenza col dettato costituzionale risiede nella metamorfosi che ha reso l’uomo un oggetto. Senza una vita. Privo di dignità. Così la questione non si pone ed i problemi sono altri: il PIL, la crescita, il profitto. Questi i parametri da considerare, basta. Non la singola ed irripetibile esistenza di una PERSONA.
Siamo ormai trasparenti, senza carne, né ossa. A nessuno importa dell’altro, anche quando la fratellanza servirebbe a contraddire la prepotente menzogna del sistema. Invece ci comportiamo secondo come ci vogliono. Ingranaggi, freddi bulloni. Ciechi e sordi. Siamo una colossale catena di montaggio di sconosciuti. Soli, distratti, apatici, eseguiamo il miserevole compitino quotidiano che ci è stato assegnato, senza sgarrare. Tanti piccoli kapò pronti a denunciare le lacune dell’altro, tanto pronti a sputare in alto, quanto incapaci di guardarci intorno. Utilizziamo parole senza toccarne il significato, attenti a schivarlo. Parliamo di libertà, ma siamo oggetti.
Gli oggetti non sono liberi. Sono merce di scambio. Passiva. Da mercato. Non è possibile ignorare il disagio e far finta di nulla. Arriverà il giorno in cui le tante piccole crepe faranno cadere il muro. In quel momento il lavoratore diverrà soggetto, smettendo di essere schiavo.
Antonio Del Prete

1 agosto 2009

AZIONE NOTTURNA PER IL RITIRO DELLE TRUPPE DALL'AFGHANISTAN

Questa notte le piazze di Torino e del resto d'Italia si sono tinte di rosso Torino, Piazza Solferino ore 01:00 del 1 Agosto 2009

Iniziativa di protesta dei militanti torinesi di Gioventù Italiana (movimento giovanile de La Destra di Storace) supportata dal gruppo degli “Autonomi Nazionalisti” per chiedere il ritiro immediato delle truppe dall'Afghanistan.
Uno striscione con chiazze di colore rosso è stato steso sulla fontana di Piazza Solferino e tutta l’area circostante è stata riempita con volantini recanti la dicitura “NEPPURE UNA GOCCIA DI SANGUE ITALIANO VERSATO PER UNA GUERRA DI ALTRI”, questo per simboleggiare il sangue dei soldati italiani caduti in una guerra di altri come quella che si sta combattendo in Afghanistan.
Chiediamo che le truppe italiane vengano immediatamente ritirate dall'Afghanistan visto che le ragioni che consentirono quell'invio di soldati oggi non esistono più. Infatti non si tratta più di operazioni di pace o di operazioni antiterrorismo ma si tratta di una vera e propria guerra civile dove noi sosteniamo una parte belligerante contro l'altra.
Riteniamo che la situazione sia profondamente cambiata e che ad oggi non è più possibile rimanere su uno scenario di guerra per il solo compiacimento degli interessi degli americani.
Oltretutto le nostre truppe sono preparate ad azioni di guerra ma hanno a disposizione mezzi e addestramenti per operazioni di pace. Non possiamo permetterci di mettere a repentaglio le vite dei nostri soldati perchè il nostro governo ha deciso di asservirsi al volere e agli interessi degli americani.
Con questa iniziativa abbiamo voluto lanciare un messaggio forte alle coscienze degli italiani.