20 settembre 2011

QUARTIERE VALDOCCO: I RESIDENTI SI RIBELLANO CONTRO LO SPACCIO E IL DEGRADO

Da qualche giorno gli abitanti del quartiere Valdocco di Torino hanno deciso in intraprendere una protesta pacifica, occupando le strade con sedie e tavolini, contro i pusher che ormai da anni, in particolare la notte, s'impossessano delle strade della zona.
Gioventù Italiana con La Destra esprime la propria solidarietà ai residenti del Valdocco che in preda all'esasperazione hanno deciso autonomamente di riappropriarsi della loro zona ed invita l'amministrazione comunale a prendere atto di tale episodio e a porvi adeguato rimedio considerato anche che non si tratta di un caso isolato (qualche mese fa si tenne un'iniziativa analoga da parte degli abitanti del quartiere Borgo Dora non molto lontano dal Valdocco).
I cittadini torinesi, insieme anche agli immigrati onesti, hanno diritto di riappropriarsi della loro città per sentirsi padroni a casa loro e non si può permettere che il sindaco Fassino - insieme alla sua giunta - pensi soltanto ad abbellire il centro di Torino e ignori il problema dei quartieri periferici permettendo di fatto che queste zone della città finiscano in mano a gruppi di immigrati clandestini che vivono solamente di spaccio e di altre altre attività criminose.

19 settembre 2011

OMICIDIO STRADALE: CONTINUA LA RACCOLTA DELLE FIRME


Si è costituito stamattina presso la Questura di Torino l'uomo che 4 giorni fa investì e uccise un motociclista nel tratta di autostrada Torino-Pinerolo; il pirata della strada ha raccontato alla polizia di non essersi accorto di nulla e di aver creduto inizialmente di prendere di un sasso (come si fa a non accorgersi di nulla e addirittura a scambiare un uomo per un sasso), i pm di Pinerolo stanno ora valutando la versione dei fatti per valutarne l'attendibilità.
Quanti episodi simili a questo dovremo ancora leggere sui giornali affinchè vengano prese delle contromisure come si deve sul piano penale?
Ogni anno in Italia circa 5000 persone perdono la vita in incidenti stradali e si può stimare che almeno un terzo di questi siano ricondicibili nello specifico all'omicidio stradale.
Proprio per questo Gioventù Italiana con La Destra si sta impegnando da settimane in tutta Italia nella petizione popolare valida per la proposta di legge sull'introduzione del reato di omicidio stradale.
Chi si mette al volante ed investe una persona uccidendola senza nemmeno fermarsi a prestare soccorso a questa, è un criminale e come tale deve essere trattato.

16 settembre 2011

GIOVENTU' ITALIANA A SOSTEGNO DELLE DICHIARAZIONI DI ERDOGAN

Il premier turco Recep Tayyip Erdogan, in occasione di un convegno di ministri della Lega Araba, ha espresso piena solidarietà al popolo palestinese ritenendo doveroso riconoscere la Palestina come stato nazione con un popolo sovrano.
Gioventù Italiana con La Destra non può che condividere le dichiarazioni del premier turco affinchè venga permesso alla Palestina di autodeterminarsi come popolo e come stato sovrano, ma sopratutto che si ponga fine una volta per tutte alla persecuzione che dal 1948 - con il sostegno di multinazionali, banche e persino istituzioni internazionali - lo stato di Israele sta imponendo in maniera del tutto gratuita al popolo palestinese.
Palestina libera, ora e subito!

12 settembre 2011

VALDOCCO: FESTA DI QUARTIERE O DEL FALSO MULTICULTURALISMO?

Ieri, domenica 11 settembre 2011, si è tenuta nel quartiere Valdocco di Torino la festa della borgata che fino a qualche anno fa vedeva fra i partecipanti commercianti e abitanti della zona italiani e pure stranieri.
Da quest'anno la festa sembra abbia perso completamente la propria ragion d'essere in quanto sembra essere diventata una fiera del falso multiculturalismo e del commercio abusivo; su circa duecento bancarelle presenti alla festa solo una ventina erano gestite da italiani mentre tutte le altre erano gestite da cinesi che vendevano i loro prodotti (capi d'abbigliamento e accessori elettronici) a basso costo che nell'economia e nel territorio italiano non dovrebbero nemmeno circolare in quanto, a causa del loro basso costo e della loro concorrenza sleale, fanno morire tutte le altre attività commerciali gestite da italiani che vendono prodotti nazionali e locali. Non sono mancate nemmeno le bancarelle abusive di commercianti stranieri senza licenza che vendevano i loro prodotti in maniera del tutto indisturbata e in totale assenza dei vigili urbani e delle forze dell'ordine. Inoltre va sottolineata l'indifferenza e la scarsa presenza alla festa degli abitanti italiani della borgata, compensata invece con la forte presenza di immigrati che hanno approfittato dell'occasione per darsi alla pazza gioia (a modo loro) e trasformare il giardino pubblico del quartiere in una discarica di bottiglie ed avanzi di cibo.
Ancora una volta l'amministrazione comunale e le istituzioni locali di Torino hanno dimostrato tutta la loro inettitudine permettendo che una semplicissima e piacevole festa di quartiere diventasse l'ennesima fiera del multiculturalismo e permettendo al quartiere Valdocco di diventare solamente un quartiere di degrado.
Gioventù Italiana intende denunciare tali fatti in modo che vengano presi dei provvedimenti e delle decisioni affinchè tutte le feste dei quartieri della nostra città tornino ad essere dei piacevoli spazi di aggregazione e affinchè i torinesi possano riprendere a parteciparvi sentendosi a casa propria.

10 settembre 2011

RACCOLTA FIRME PER ISTITUIRE IL REATO DI "OMICIDIO STRADALE"

Stamane in via Torino angolo via Roma, nel cuore di Trofarello (Torino), alcuni millitanti di Gioventù Italiana con La Destra hanno allestito un gazebo ed hanno effettuato una fruttuosa raccolta firme in favore della proposta di legge sull'introduzione del reato di omicidio stradale promossa dal partito La Destra.
 

1 settembre 2011

"La tua banca non è differente": la rivoluzione Islandese, un esempio per l'Europa!

Tenetevi forte: in Europa è in corso una rivoluzione da ormai due anni.
No, non sto parlando dell'Iphone5, né mi confondo con il nord Africa. Faccio riferimento a un piccolo Paese, una terra così calma e solitaria da risultare priva di ogni potenziale sospetto: l'Islanda. Già, la pacifica Islanda, che giunge alle cronache solo per qualche eruzione vulcanica e della quale ci ricordiamo solo quando vediamo qualche documentario televisivo sui geyser.
Tramite moti pacifici e decisamente non eterodiretti da qualche potenza straniera oligarchica (come invece chiaramente successo in nord Africa e Medio Oriente), il Governo è stato forzatamente fatto dimettere, dopodiché si è partiti con la nazionalizzazione delle principali banche, con la decisione di non pagare i debiti statali con Gran Bretagna e Olanda, a causa delle loro scorrettezze finanziarie, e con la redazione di una nuova costituzione da parte di un'assemblea popolare costituente.
E questa non la chiamate rivoluzione? Lo è decisamente, ma a quanto pare la notizia "non interessa" ai media nostrani ed occidentali. Forse perché rischierebbe di risvegliare troppi cervelli assopiti? Forse perché censurata? Forse perché troppo scomoda? Molto probabile, ma dopotutto queste sono le regole della "democrazia" dei mass media, la mediacrazia, sempre pronta a lustrare copiosamente le scarpe del potentato di turno.
In Islanda tutto iniziò nel 2008, quando il governo allora in carica fu costretto a dimettersi a seguito della crisi economica internazionale, che aveva portato il Paese alla bancarotta.
I successori impongono alla popolazione una tassa del 5,5% per pagare i 3.500 milioni di debito nei confronti di Olanda e Gran Bretagna: la legge viene portata al referendum, che la boccia senza appello, con uno schiacciante 93%. E' la vittoria del cittadino nei confronti dei giochi sporchi della finanza internazionale, che strozza i popoli e le nazioni. Il FMI (fondo monetario internazionale) di tutta risposta congela gli aiuti economici all'Islanda, che erano stati chiesti dal governo precedente.
In Islanda però partono le indagini, predisposte dal governo stesso, per identificare i responsabili della crisi: vengono emessi numerosi mandati di cattura nei confronti di banchieri e top-menager, e l'Interpool spicca un ordine di arresto contro Sigurdur Einarsson, l'ex presidente di una delle due banche principali del Paese, la Kaupthing.
Dal febbraio scorso l'assemblea costituente è al lavoro per la creazione della nuova costituzione, che porrà al centro la sovranità popolare. Contemporaneamente, in Islanda si parla della creazione della "Icelandic Modern Media Initiative", una vera e propria "campana di vetro" che proteggerebbe libera informazione, giornalisti, internet providers giornalistici di tutto il mondo, per rendere il Paese un rifugio sicuro per ogni tipo di fonte di libera informazione. E di fronte anche a questa notizia, ve lo garantisco, c'è chi trema.

Gianni Musetti
Segretario Nazionale  di GIOVENTU' ITALIANA con La DESTRA