26 dicembre 2012

ELEZIONI ALLE PORTE, IL COMUNE CHIUDE GLI UFFICI ELETTORALI

Il Comune di Torino, su ordinanza del Sindaco, ha deciso di chiudere gli Uffici Elettorali in vista delle festività natalizie concedendo un periodo prolungato di vacanze ai propri dipendenti.
Peccato che solo pochi fa giorni il governo Monti abbia dato le dimissioni e siano state indette, per il 24-25 febbraio 2013, le prossime elezioni politiche, comportando di fatto il lavoro di preparazione delle liste dei candidati da presentare alle elezioni da parte di tutti gli interessati e gli addetti ai lavori.
Come si può pensare di chiudere gli Uffici Elettorali per praticamente una settimana con le elezioni a 2 mesi di distanza? Dall'altra parte, come fanno partiti, movimenti e candidati a presentare documenti e certificati, rispettando tempi e regole, con gli Uffici Elettorali completamente chiusi per una settimana in un periodo di attività intenso come questo? 
Va bene che chiudere gli Uffici per una settimana comporterà per il Comune un notevole risparmio in termini di costi di gestione (luce, riscaldamento, personale, ecc.), tuttavia sarebbe stato più ragionevole, vista la situazione, optare per l'apertura a mezza giornata per garantire comunque un regolare servizio. Altrimenti poi non ci si può lamentare o scandalizzare se vengono fuori le vicende delle liste escluse e delle candidature irregolari, per mancato rispetto delle scadenze e delle tempistiche, o peggio ancora delle liste e delle firme false. 
Se si pretende che tutto venga fatto alla luce del sole e nel rispetto delle regole, da parte di liste e candidati, allora bisogna anche però creare le condizioni perchè ciò avvenga, perchè altrimenti la cattiva organizzazione dei servizi al cittadino istiga solamente i cittadini a trasgredire le regole.

18 dicembre 2012

IMU = RAPINA: I DIRITTI NON SI TASSANO!

Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre un gruppo di militanti di Gioventù Italiana Torino ha esposto uno striscione nei pressi della sede dell'Atc Torino (Agenzia Territoriale per la Casa), in Corso Dante 14, per protestare contro l'introduzione dell'Imu proprio nel giorno in cui è scaduto il termine per il pagamento della seconda rata dell'imposta.
Abbiamo scelto la sede dell'Atc, agenzia che si occupa dell'assegnazione delle case popolari, come luogo simbolico della nostra protesta e perchè riteniamo che mai come oggi la casa sia un diritto innegabile di ogni cittadino e che proprio l'introduzione dell'Imu sia la negazione di tale diritto.
Uno Stato che considera la casa di proprietà come un "privilegio da tassare" è uno Stato che può solo volere il male dei suoi cittadini e il fatto che molti di essi non riusciranno a far fronte al pagamento dell'imposta riceveranno quasi sicuramente una cartella esattoriale, rischiando di fatto la perdita dell'immobile, dovrebbe far riflettere e non poco.
Vogliamo l'abolizione di questa imposta in quanto rappresenterebbe per le famiglie una boccata d'aria indispensabile e necessaria per far ripartire l'economia reale e la crescita economica, determinando di fatto una possibile via d'uscita da una crisi di cui i cittadini non sono responsabili ma che stanno pagando a carissimo prezzo. Stesso discorso vale per un'altra imposta inutile come il Canone Rai, in quanto oggi tutti i cittadini possiedono almeno un televisore per abitazione e inoltre perchè pagare un'imposta sul servizio pubblico televisivo per ricevere un servizio non certo eccellente come quello che la Rai ormai propone da diversi anni è una cosa priva di senso.

5 dicembre 2012

2007 - 2012 : IL LAVORO E' ANCORA UN DIRITTO!

La scorsa notte, tra il 4-5 dicembre, un gruppo di militanti di Gioventù Italiana Torino ha esposto sulla cancellata dell'ex stabilimento Thyssenkrupp, in Corso Regina Margherita, uno striscione con scritto "2007 - 2012: IL LAVORO E' ANCORA UN DIRITTO!" per ricordare i sette operai che che 5 anni fa morirono in un incendio scoppiato all'interno dello stabilimento mentre lavoravano. Sono passati 5 anni da quella tragica notte e, per quanto il lavoro sia un sacro santo diritto di ogni uomo, esso da allora in Italia ha subito dei soprusi imperdonabili, dalla Thyssenkrupp fino all'Ilva di Taranto passando per i casi della Fiat di Pomigliano e Mirafiori e dell'Indesit sempre a Torino. 
La cosa ancora più sconcertante, e che per molti versi fa rabbia, è il fatto che oggi qualcuno abbia il coraggio di dire che "il lavoro non è un diritto" e che pretendere certe tutele e certe garanzie significa essere choosy, al punto da attuare una "Riforma dell'articolo 18" che smantella ogni garanzia e ogni tutela verso i lavoratori solo per compiacere i mercati, le banche e gli speculatori che ci stanno uccidendo....ogni riferimento al ministro (incompe)tecnico Elsa Fornero è puramente voluto! 
Noi non ci stiamo! Il lavoro, oltre ad essere un diritto e ad essere l'unica vera medicina per la crisi, è la più grande attività nobile che favorisce elevazione dell'uomo, è la pietra miliare per la prosperità e la crescita di ogni civilità. Al contrario, una civiltà condannata a vivere nello sfruttamento, nella disoccupazione e nella precarietà è solamente destinata a morire...e i risultati non stanno tardando a vedersi!