29 dicembre 2011

PATTI CHIARI, FONDI SUBITO!

Durante la conferenza stampa di fine anno, il sindaco Fassino ha annunciato l'intenzione da parte del Comune di Torino di non aderire ai limiti imposti dal Patto di Stabilità per l'anno 2012, perchè non intenzionato a ridurre i servizi alla cittadinanza, alle imprese locali e quindi per non danneggiare ulteriormente il sistema economico della città. Alla luce di questa decisione da parte del Comune di Torino, Gioventù Italiana con La Destra ritiene necessario rivolgere al sindaco Fassino e alla sua giunta alcuni inviti circa le risorse da destinare alla cittadinanza e in particolare al mondo dei giovani.
Citiamo un esempio: considerata la situazione critica che sta vivendo da diversi mesi l'EDISU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio) circa il disperato tentativo di reperire i fondi da utilizzare per le borse di studio di quest'anno e dell'anno prossimo, perchè il Comune di Torino non decide di destinare qualche parte dei propri fondi all'EDISU in modo da dare un piccolo contributo per migliorare la situazione? Solo pochi giorni fa lo stesso Senato Accademico dell'Università di Torino ha deciso di destinare una parte dei propri fondi all'EDISU per cercare di far fronte alla situazione critica delle borse di studio, a dimostrazione che se c'è la volontà da parte di tutte le parti in questione i fondi si possono trovare tranquillamente senza dover ricorrere ai finanziamenti per mano di enti privati intenzionati soltanto a speculare sui problemi della cosa pubblica.
Infine se sarà vero che non verranno ridotti i finanziamenti alle imprese locali, chiediamo al sindaco di continuare a destinare i fondi a queste imprese, a patto che però queste s'impegnino a creare posti di lavoro per i giovani disoccupati costretti a vivere in una situazione di precarietà e di disagio che diventa sempre più pesante ogni giorno che passa.

28 dicembre 2011

UN "PO" PIU' PULITO E' POSSIBILE!

Il potenziamento negli ultimi due anni da parte dell’ente Parco fluviale del Po alla lotta contro i responsabili degli scarichi illeciti, consistito nell'incaricare sei persone di sorvegliare le sponde del fiume alla ricerca di rifiuti abbandonati abusivamente, è l'emblema della volontà di "migliorare un ambiente afflitto dall'urbanizzazione selvaggia, dalla cementificazione delle sponde, dall'inquinamento idrico, dai dissesti legati alle attività estrattive".
Le statistiche ufficiali delineano un ritratto allarmante della situazione: sono stati segnalati quasi duecento cumuli di immondizia abbandonati in aree in cui lo scarico è vietato (in media due avvistamenti alla settimana), segno che il fenomeno è in continua espansione.
Un rafforzamento dei controlli è stato reso possibile grazie all'installazione lungo il fiume di telecamere e foto-trappole in grado di rilevare in tempo reale il passaggio dei trasgressori.
Gioventù Italiana con La Destra apprezza e condivide il lavoro svolto dall’ente Parco fluviale del Po, teso a impedire che il Po diventi una discarica, in modo da preservare l'importanza, anche storica, che il fiume ha per Torino e gran parte dell'Italia settentrionale.

25 dicembre 2011

BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!

Oggi, Santo Natale, le preghiere si fanno più intense. Non chiediamo doni costosi o altro di questo genere, chiediamo di poter sperare in un felice anno nuovo per tutti, magari un migliore anno per L'Italia e per i nostri connazionali. Un nuovo anno, se fosse possibile senza i vecchi volti della politica, quelli che fondano i partiti la notte per disfarli la mattina seguente, senza chi preferirebbe mandare a rotoli un intero paese pur di far fuori il nemico di sempre.
Sarebbe bello svegliarsi il primo gennaio senza riconoscere i soliti avvoltoi arruffarsi nei telegiornali per meglio spiegare le proprie menzogne. Ormai non ci crede più nessuno, fortunatamente. Noi sicuramente li riconosciamo e li abbiamo conosciuti, sappiamo bene le loro tecniche e non ci cascheremo mai più.
Per noi arriva un nuovo anno, come al solito una nuova sfida. Per chi non ha smesso mai di lottare non ci sono momenti in cui si abbassa la guardia.
Sappiamo bene che dobbiamo fare ancora molto per portare le nostre idee al governo del paese, ma le sfide non ci hanno mai fatto paura, anzi, sono state le nostre motivazioni per insistere e per non demordere mai.
Il nostro non è un partito come gli altri. Noi ci conosciamo tutti, e anche quando non ci siamo mai incontrati ci accorgiamo che nel cuore abbiamo la stessa anima che ci unisce in una cosa sola.
Non siamo qui per la politica, sarebbe troppo riduttivo. Noi siamo qui per la nostra Italia, per le nostre idee, per la nostra fede. Non siamo qui per noi, avremmo potuto trovare posti più comodi se l'interesse fosse stato quello personale. Noi siamo qui per gli Italiani, come sempre, come per sempre sarà.

Gianni Musetti
Segretario Nazionale di Gioventù Italiana con La Destra

22 dicembre 2011

L'ITALIA E' UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO

Basterebbe citare il primo articolo della costituzione per allontanare l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori dalle grinfie del governo Monti. Un governo che non contento di aver emanato una manovra punitiva nei confronti delle classi medie e basse, adesso punta deciso al prossimo obiettivo: la riedizione dell'articolo 18, ovvero quell'articolo che all'interno dello statuto dei lavoratori garantisce il lavoro come un diritto, che non si può negare a nessuno in base ad opinioni politiche, religiose, filosofiche o etniche. Insomma, l'esecutivo di mister Goldman Sachs intende destabilizzare ulteriormente le basi sociali su cui poggia il nostro Paese: il risparmio delle famiglie, e appunto il lavoro.
Gioventù Italiana in tutta Italia manifesterà con i fatti il proprio dissenso nei confronti di quest'ennesimo sopruso che Monti intende adoperare nei confronti del popolo italiano: saremo attivi su tutto il territorio con volantinaggi, presidi, e iniziative, volti a ribadire che "il lavoro è un diritto, e l'articolo 18 non si tocca".
Il lavoro come base della società, il lavoro come nobilitazione dell'individuo, il lavoro come strumento sociale, il lavoro come diritto dell'uomo: questi sono i punti fermi di una destra sociale che ormai solo noi rappresentiamo e che noi giovani per primi intendiamo ribadire nelle piazze e nelle strade del nostro Paese.

18 dicembre 2011

IL 4 FEBBRAIO A ROMA SI TERRA' IL CORTEO NAZIONALE CONTRO IL GOVERNO DELLE BANCHE!

Il 4 febbraio 2012 avrà luogo il corteo nazionale de La Destra e di Gioventù Italiana contro il governo delle banche. Si terrà a Roma, con partenza alle 14 da Piazza Esedra fino a Piazza bocca della Verità con comizio finale di Francesco Storace.
BASTA COL GOVERNO DEI TECNICI, LA PAROLA TORNI AL POPOLO!

13 dicembre 2011

UN PENSIERO SOTTO L'ALBERO

In prossimità delle Feste Natalizie la Federazione Provinciale de La Destra di Torino ha deciso di organizzare un rinfresco che si terrà lunedì 19 dicembre alle ore 18:30 presso la Terrazza Solferino in Via Bertolotti 7 a Torino, sarà un'occasione per scambiarsi gli auguri e discutere delle ultime novità.
In occasione dell'evento i ragazzi di Gioventù Italiana Torino hanno deciso di organizzare una raccolta di giocattoli che verranno poi donati ai bambini bisognosi tramite alcune associazioni benefiche. Invitiamo pertanto tutti coloro che intendono prendere parte al rinfresco natalizio a portare un giocattolo, si possono donare o giocattoli nuovi confezionati (per motivi di sicurezza) o peluches puliti (per motivi igienici).
Vi aspettiamo numerosi!

10 dicembre 2011

RACCOLTA FIRME A GRUGLIASCO PER MIGLIORE IL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

Stamane, al mercato sito in viale Echirolles (Grugliasco, To), alcuni millitanti di Gioventù Italiana con La Destra, hanno effettuato una cospicua raccolta firme per chiedere al gruppo Torinese Trapsorti (GTT) di istituire una navetta, che colleghi la stazione della metropolitana "Fermi" all'Ospedale San Luigi Gonzaga.

6 dicembre 2011

FONDO SOCIALE EUROPEO: I GIOVANI E IL LAVORO

Mentre il governo Monti si appresta a far approvare una manovra finanziaria da 30 miliardi all'interno della quale non è del tutto chiaro che ruolo avranno i giovani nel futuro mondo del lavoro, oggi a Torino si ricordano i 7 operai italiani (Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò e Giuseppe De Masi) che esattamente 4 anni fa persero la vita all'interno dello stabilimento delle acciaierie Thyssenkrupp e di conseguenza risulta inevitabile il fatto che si torni a parlare di una tematica come il lavoro e che si ponga particolare attenzione proprio sul futuro dei giovani.
Proprio ieri si è parlato dei giovani, del lavoro e della crisi in occasione di un convegno organizzato alla Camera di Commercio di Torino dove si è parlato del Fondo Sociale Europeo e della Formazione Professionale rivolta ai giovani. Nonostante la scarsa affluenza dei giovani all'evento, la prima parte dell'incontro - durante la mattinata - ha visto intervenire esponenti delle autorià locali, nazionale ed europee come la Dott.ssa Paola Casalgrande (Regione Piemonte) che ha illustrato lo stato attuale del POR (Programma di Occupazione Regionale), Claudio Spadon (Commissione Europea)  che ha mostrato i dati e i numeri del Fondo Sociale Europeo rendendo noto come i giovani italiani che cercano spazio nel mondo del lavoro usufruiscano poco dei servizi formativi messi a disposizione dal FSE (solo il 15% dei giovani tra i 18 e i 30 anni, quando la disoccupazione giovanile in Italia è arrivata al 29,3%), il Dott. Stefano Musso e il Dott. Renato Grimaldi (Università di Torino) che hanno colto l'occasione per tracciare un ex-cursus storico della formazione professionale in Piemonte e per approfondire gli aspetti socio-pedagogici del tema in questione. Dagli interventi della mattinata è quindi emerso il quadro preoccupante sulla disoccupazione giovanile in Italia e in Europa (29,3% in Italia contro il 20% della media europea), ma è stata anche sottolineanta la forte necessità di incrementare l'impiego di risorse da destinare ai programmi e ai servizi di formazione professionale (in particolare nell'ambito dell'istuzione secondaria e nell'ambito accademico) con l'intento di continuare a diffondere maggiormente la "cultura d'impresa e di formazione" che specialmente in Piemonte gode di una forte tradizione storica.
Per quanto riguarda gli interventi del pomeriggio è stata posta particolare attenzione sulla necessità di rafforzare la formazione professionale attraverso la reintroduzione di strumenti come l'apprendistato.
Tra i relatori del pomeriggio la Dott.ssa Giuliana Fenu (Settore Politiche per l'Occupazione della Regione Piemonte) ha accennato ai vari progetti che la Regione sta portando avanti per rimanere negli standard occupazionali fissati dall'Unione Europea (secondo quanto affermato dal Trattato di Lisbona in ogni paese europeo la percentuale di giovani che conseguono almento il diploma di istruzione secondaria deve essere dell'85% all'anno mentre invece la dispersione scolastica annua non deve superare il 10%, in Italia i giovani diplomati sono stati il 78% e la dispersione scolastica il 17% nell'anno 2010), ancora la Dott.ss Fenu ha parlato dei progetti da portare avanti avanti specialmente nell'ambito accademico favorendo una maggiore collaborazione tra Atenei e imprese piemontesi, potenziando il percorso dell'alto apprendistato e incentivando il conseguimento dei dottorati di ricerca.
In particolare su quest'ultimo aspetto è interventuto l'Ing. Marco Gilli (Prorettore del Politecnico di Torino) che ha approfittato dell'occasione per fare il punto della situazione sui percorsi di alto apprendistato creati dal Politecnico di Torino a partire dall'anno 2005 con le cosiddette "lauree di apprendistato", ossia, percorsi di alta formazione professionale che - sottolinea l'Ing. Gilli - giocherebbero un ruolo decisivo come approfondimento del bagaglio formativo ricevuto negli istituti tecnici secondari.
Nell'ultima parte dell'incontro c'è stata anche la possibilità per un piccolo confronto tra le parti sociali e le istituzioni locali che ha visto confrontarsi la Dott.ssa Claudia Porchietto (Assessore Regionale al Lavoro e alla Formazione) e Graziella Rogolino (esponente delle Organizzazioni Sindacali); l'Assessore Porchietto ha ribadito di credere fermamente nell'importante funzione sociale che può avere l'apprendistato ed ha pertanto invitato le parti sociali ad un atteggiamento più collaborativo per trovare un accordo e raggiungere una situazione di stabilità, considerando anche i tempi che corrono e le difficoltà del momento. Per quanto riguarda invece la risposta delle organizzazioni sindacali da parte della Dott.ssa Graziella Rogolino, è stata ribadita la disponibilità da parte del mondo sindacale nel contribuire alla creazione di una realtà lavorativa che ponga al centro la formazione dei giovani e che veda l'apprendistato come una soluzione e non come un peso per le organizzazioni datoriali, questo facendo anche riferimenti alla Carta Sociale Europea firmata esattamente 50 anni fa proprio a Torino.

29 novembre 2011

TRASPORTI PUBBLICI: AUMENTO INGIUSTIFICATO DELLE TARIFFE

La giunta regionale del Piemonte ha deliberato in questi giorni la manovra sui fondi da destinare al trasporto pubblico nell'anno 2012, tale provvedimento contiene delle misure che porteranno dal prossimo anno ad una razionalizzazione del 10% sui servizi e ad un rincaro del 6% sugli abbonamenti e del 10% sui biglietti ordinari (bus e metro), il tutto - spiegano le fonti provenienti dalla Regione - con lo scopo di ridurre gli sprechi e di rionrdinare il sistema del trasporto urbano ed extraurbano.
Noi di Gioventù Italiana con La Destra comprendiamo da parte nostra la necessità da parte di Comune e Regione di ridurre gli sprechi con lo scopo di migliorare qualitativamente il servizio dei trasporti, ma francamente non capiamo come ciò possa avvenire aumentando i prezzi delle tariffe (specie introducendo un meccanismo che dal 2013 in poi prevederà l'adeguamento automatico delle tariffe in base all'inflazione), anche perchè qualora si volessero veramente ridurre gli sprechi basterebbe fare in modo che tutti i cittadini che usufruiscono dei trasporti pubblici locali paghino il biglietto o l'abbonamento, quindi introducendo dei controllori fissi sulle principali linee che percorrono gran parte del territorio urbano (e che quindi trasportano di fatto più persone) e all'ingresso di ogni fermata della metro.
Se tra i cittadini che usano i mezzi pubblici una parte di loro paga il biglietto e un'altra non lo paga, il problema non lo si risolve aumentando il prezzo del biglietto a scapito chi il biglietto lo paga già piuttosto si cerca di fare in modo che il biglietto paghino tutti.
Inoltre dalla giunta arrivano voci, al momento solo ipotesi, sull'introduzione di agevolazioni per le famiglie numerose con sconti in base al numero di figli, francamente ci chiediamo perchè nella questione delle categorie da "agevolare" non vengano presi in considerazione anche i giovani sotto una certa fascia di età e gli studenti, non è un mistero il fatto che giovani facciano sempre più difficoltà a trovare lavoro per sistemarsi e che gli studenti siano costretti a dipendere sempre di più dai propri genitori. Perchè anche in questo ambito i giovani devono essere tagliati fuori? Non è forse vero che i giovani rappresentano il futuro di una comunità? E allora perchè, visti i tempi che corrono, non si fa nulla per venir loro incontro?


21 novembre 2011

LA STURA E L'INTRAMONTABILE PROBLEMA DELLE BARACCOPOLI ABUSIVE

Sabato si è tenuta una retata da parte delle Forze dell'Ordine e della Polizia Municipale nei pressi del campo nomadi di Corso Tazzoli a Torino e che ha portato all'arresto di 15 rom, peccato che per convincere le autorità ad intervenire è stata necessaria la collaborazione da parte di una "talpa" fra i rom che vivevano nelle baracche della zona e che ora però è costretta a vivere sotto protezione per non subire vendette o regolamenti di conti.
A Torino il problema delle "bidonvilles" e dei campi nomadi sta diventando sempre più grave in quanto questi luoghi diventano sempre di più i punti nevralgici in cui proliferano il degrado e i vari racket di cui vivono queste comunità rom, chi fra di loro si ribella a questo stile di vita rischia la pelle, i bambini rom invece di andare a scuola e poter vivere civilmente sono costretti ad andare a chiedere le elemosina e a rovistare nella spazzatura per guadagnarsi il cibo.
Le attività di integrazione sociale svolte tramite le associazioni che si occupano di tale problema purtroppo non bastano e la politica da troppo tempo sta dimostrando totale indifferenza al problema.
Gioventù Italiana con La Destra intende denunciare tale problema rivolgendo un invito esplicito al Sindaco di Torino: "Sindaco Fassino, invece di millantare successi e progressi inesistenti - da parte della propria giunta - in materia di integrazione sociale e di lotta al degrado, pechè non va Lei di persona in queste baraccopoli a constatare la gravità della situazione. Signor Sindaco lo vuole capire che i torinesi che abitano nelle vicinanze di queste baraccopoli non ne possono più di questa situazione? Vien da pensare Signor Sindaco, che Lei i suoi assessori ignoriate tale problema semplicemete perchè non abitate nei pressi di queste baraccopoli. Se a Lei toccasse abitare in quella zona, non avrebbe timore per la propria sicurezza e per quella dei Suoi familiari, non proverebbe fastidio a non poter uscire di casa per paura della propria incolumità?".

9 novembre 2011

PROGRAMMA DEI LAVORI DEL II CONGRESSO NAZIONALE DE LA DESTRA

Partecipate al II Congresso Nazionale del LA DESTRA, al Centro Congressi Lingotto di Torino, sabato 12 e domenica 13. Il momento politico è delicato e importante per il futuro della Nazione, La Destra vuole e può contribuire a dare un futuro migliore ai nostri figli.
 Giuseppe Lonero 
Segretario regionale de "La DESTRA"
 

BUON COMPLEANNO GIOVENTU' ITALIANA !

La giovane destra riconosce nella tutela e affermazione della propria identità nazionale il cardine attorno a cui ruota un contesto sociale, nel riconoscimento dell’appartenenza l’antidoto a un mondo selvaggio e barbaro che ci vorrebbe tutti uguali da Roma a Tokyo, da Pechino a New York: sradicati, privi di un’eredità storica e di un portato culturale specifico, solo individui consumatori da una parte all’altra del pianeta.
Identità contro mondialismo, specificità culturali contro omologazione planetaria. Sono le sfide che abbiamo di fronte per restituire innanzitutto al nostro popolo il senso e l’orgoglio dell’appartenenza.
Questa sfida si combatte su più fronti: ovunque vi sia un’identità minacciata essa va tutelata e difesa dai molti nemici che, nelle contraddizioni del nostro tempo, stanno negando valore ai popoli e alle culture, con il rischio concreto di portarle all’estinzione. Abbattere il muro del mondialismo si può. Innanzitutto solidarizzando con tutti i popoli oppressi, facendo emergere le dittature tollerate in quanto utili ai fini espansionistici delle multinazionali; poi mantenendo forte il legame con la propria storia e le proprie radici nei contesti scolastici e comunicativi; inoltre dando forza e vigore alla rinascita dell’orgoglio nazionale anche nelle politiche industriali e del lavoro; infine tutelando e promuovendo la grandiosa bellezza delle nostre specificità, delle arti e delle produzioni, che tutte insieme contribuiscono a definirci come popolo nella sfida globale che abbiamo di fronte.Gioventù Italiana è il movimento giovanile che vuole cambiare questa società insieme al Movimento politico La Destra, di cui ne è espressione vivace e profonda.
A partire dagli ultimi decenni del novecento la politica è entrata in crisi.
Una crisi che ha investito e continua a investire trasversalmente le tradizionali aree di riferimento ideologico e culturale.
Nello specifico italiano, la crisi ha investito la politica sostanzialmente su due fronti:
1. la “dimensione del politico” ha trovato sempre meno spazio nelle dinamiche sociali, lasciando campo aperto ad altre forme di potere e di decisione che esulano dalla rappresentanza popolare e riducono la politica a mera visione di amministrazione dell’esistente e gestione del potere. A fronte di un popolo chiamato ogni cinque anni a votare, decisioni che investono la nostra nazione e l’intero mondo vengono prese quotidianamente da poteri che non si confrontano con il popolo e sono per loro natura estranei alla democrazia. I grandi gruppi finanziari, le lobby economiche e i centri di potere culturale e mediatico, e non ultima la Banca Centrale Europea, influenzano la vita dei cittadini in modo sicuramente maggiore rispetto alle scelte cui sono chiamati i rappresentanti politici nelle sedi istituzionali.
2. le vecchie forme partito rimodellatesi all’indomani della fine del bipolarismo Est-Ovest e della crisi della partitocrazia della prima repubblica sono state incapaci di rappresentare una adeguata risposta ai cambiamenti sociali ed economici imposti dalla globalizzazione in sintonia con i bisogni reali del popolo ed in particolare delle giovani generazioni.
A fronte di questa crisi – che è sistemica e non temporanea – assistiamo alla nascita di forme organizzative e mediatiche tese a cavalcare l’antipolitica e a identificare nei partiti oggi esistenti e nei loro rappresentanti maggiori la causa esclusiva del declino.
Se noi per primi riteniamo che una politica esclusivamente dominata dalle oligarchie verticistiche dei partiti sia una casta che legittima la propria sopravvivenza attraverso i privilegi, il clientelismo, l’affarismo, l’utilizzo privato della res pubblica, ciò nondimeno riteniamo che il male dell’Italia sia frutto anche di altre caste, spesso superiori a quella partitocratica in termini di prevaricazione e di mortificazione degli interessi generali.
A fianco della casta politica esistono infatti le caste dell’informazione controllata, del capitalismo assistito e parassitario, del triplice sindacalismo dedito all’esclusiva autotutela della propria burocrazia, dei baronati universitari, delle toghe politicizzate che quotidianamente interferiscono sul potere legislativo, degli interessi speculativi dei cartelli bancari e delle assicurazioni.
Sono tutti questi soggetti – le caste, non soltanto una casta – a dover diventare il bersaglio di un moto popolare, che cresce di pari passo alla crisi sociale del Paese e al rischio di argentinizzazione dell’Italia, e che non può essere regalato all’antipolitica.
La risposta alla crisi del sistema non è cavalcare un qualunquismo antipolitico, ma è la rigenerazione della politica stessa.
Rigenerazione che non può non passare attraverso la nascita di un nuovo movimento giovanile che noi, riconoscendoci negli scopi, nei valori e nei principi del movimento politico ‘La Destra’, vogliamo oggi offrire a questa generazione affinché riscopra il gusto di una militanza politica che non si svilisca nel carrierificio congressista di cui sono oggi vittime tutte le organizzazioni giovanili dei partiti politici italiani.
Ci rivolgiamo a tutti coloro che sentono forte il bisogno di impegnarsi in un percorso di rinnovamento in nome dei valori e dei principi della nostra più profonda tradizione culturale, che non vogliono arrendersi ad un destino già scritto da comprimari e strumenti al soldo del cinismo oligarchico imperante, e vogliono invece riscoprire il gusto di una militanza ideale e disinteressata.
Chiamiamo a raccolta quei ragazzi che, nonostante tutto, credono ancora che ci siano valori e scopi per cui valga la pena schierarsi, battersi e rischiare; un futuro da costruire, sognare e immaginare; un presente da reinventare con l’entusiasmo della libertà e la libertà delle azioni; e – soprattutto – una Rivoluzione italiana da vivere quotidianamente.
La storia anche recente del nostro Paese ci ha insegnato che il divario tra società e partiti aumenta quando la politica è debole.
La debolezza della politica comporta l’incapacità di decidere e, per autodifesa, l’immediata chiusura a riccio e l’interruzione del rapporto di complementarietà tra rappresentante e rappresentato: la democrazia diventa partitocrazia e la partitocrazia si costituisce in oligarchia. Così nasce la “casta”. Quando ciò accade, come oggi sta accadendo, diventa ancora più difficile costruire un rapporto fecondo tra le giovani generazioni e la politica.
Se il sistema della prima repubblica è crollato sotto le macerie di Tangentopoli, in realtà da molto prima, e la destra lo aveva predetto sul finire degli anni ’80, si avvertiva nella società italiana una crescente mobilitazione contro la corruzione dei partiti e contro il sistema di potere che questi avevano creato.
Non a caso, riportandosi a quello schema, il fronte dell’antipolitica militante paventa (ma in fondo brama) un ritorno al 1992-93.
L’intento dichiarato è quello di rivivere i giorni in cui la società si mobilitava contro il sistema partitocratrico determinando la fine del pentapartito e facendo cadere l’infamia su esponenti politici marginali e di primo piano.
I professionisti dell’antipolitica (a volte troppo simili a quanti si esercitano in un certo manicheismo antimafia) sperano in una nuova rivolta morale contro l’immoralità della politica e vorrebbero riportare il cittadino al centro della vita istituzionale.
Riteniamo che, determinando le condizioni di un nuovo 1992, non si potrà completare la transizione verso un sistema politico partecipativo e pulito. A nostro avviso, solo riportando i giovani alla politica e producendo un vero ricambio generazionale, sarà possibile costruire una Italia coesa e protagonista dell’integrazione europea.
Non è quindi un caso se il nostro movimento giovanile nasce il 9 novembre, giorno che ha consegnato alla storia il crollo del muro di Berlino.
È una scelta precisa – 18 anni dopo – per riaffermare quei valori tradizionali dello spirito a cui facciamo riferimento e che affondano le radici nella nostra storia millenaria, e nel sogno mai spento di una Europa realmente libera e indipendente che si affermi nello scenario globale come principale polo di riferimento nel secolo appena iniziato. Affinché non sia l’Europa mercatista delle banche e delle burocrazie di Bruxelles.
E se è vero che il 9 novembre è realmente quella data storica che con il crollo del Muro di Berlino, sotto la spinta rivoluzionaria di un popolo ansioso di riconquistare la libertà perduta nel 1945, ha segnato la fina di un’epoca e l’inizio di una lunga transizione, è ancor più vero che oggi resistono ancora altri muri che aspettano di essere abbattuti. È questo il nostro obiettivo: abbattere i muri della povertà, del precariato, della disoccupazione, dell’ignoranza, dell’illegalità, dell’omologazione culturale, del mondialismo globalista.
Il richiamo al ’68 porta alla memoria un immaginario culturale che si discosta dal consueto campo di battaglia della destra. Tuttavia, esso rappresenta anche una chiara critica a un certo modo di concepire la sudditanza psicologica del mondo giovanile verso le esigenze dei grandi: chi conosce la storia d’Italia sa che i primi vagiti del ’68 – prima che l’illusione di quella generazione si bruciasse sul fuoco degli anni di piombo, si consumasse nella disperazione delle tossicodipendenze e si annullasse nell’ideologizzazione forzata del marxismo-leninismo – non furono sostenuti solo da sinistra ma vi fu una vera e propria condivisione generazionale, determinata dalla mobilitazione culturale e intellettuale di milioni di giovani in tutto il mondo. Anche a destra, anche in Italia, anche a Roma.
Richiamarsi a quella esperienza, di mobilitazione e di vivacità culturale, non significa condividere l’esperienza sessantottina in Italia e alcune sue drammatiche conseguenze. Significa, invece, richiamare una intera generazione alla partecipazione sociale e farlo in nome dei nostri valori.
L’Italia resta il fanalino di coda d’Europa anche sul fronte della scolarizzazione. Il nostro è il paese con il maggior numero di abbandoni scolastici e con la più bassa percentuale di cittadini diplomati.
Dietro l’abbandono scolastico, insomma, esiste lo spaccato di una società complessa dove le classi deboli restano deboli e le forti diventano sempre più forti. Uno scompenso, questo, che crea disuguaglianze e che mortifica l’individuo.
Sul fronte scolastico le riforme che si sono susseguite in questi anni non sono riuscite a cogliere nel segno di aumentare il livello di preparazione dei giovani. Anzi, l’assenza di politiche per la meritocrazia, insieme all’ondata di un certo buonismo che ha voluto innalzare senza controllo il numero dei promossi, ha livellato in basso il grado di preparazione della scuola media superiore.
Nessuna riforma ha affrontato il nodo centrale del dialogo fecondo tra scuola e mondo del lavoro. Non si è compreso di puntare sulla istituzione di tavoli permanenti, magari affidati alle Regioni, nei quali affrontare la scelta del modello di istruzione da adattare a ogni territorio, interpretandone la vocazione e trasmettendo ai giovani la cultura dell’identità locale come motore di un nuovo modello di sviluppo.
Se queste riflessioni conducono alla necessità di una riforma della scuola che ponga al centro il merito e spinga all’eccellenza, nel mondo universitario questa esigenza diventa crescente giorno per giorno.
Le università italiane, a dispetto della propria tradizione, oggi vivono una crisi senza precedenti. In uno alla crisi della scuola superiore, il mondo accademico sconta il pressappochismo di riforme non andate ancora a regime che, di anno in anno, hanno reso sempre più confusa la vita degli studenti universitari.
L’Università italiana appare come una casta chiusa, bloccata da logiche baronali che hanno trasformato persino la Conferenza dei Rettori in un organo politico guidato con metodi sindacali e utile solo a tutelare posizioni di rendita. La crisi dell’università è strutturalmente figlia del nepotismo che impedisce di trasformare i nostri Atenei in luoghi di ricerca scientifica aperti alle migliori intelligenze.
In questa crisi evidente, che ha incidenze nette sulla capacità dei sistema-paese di farsi strada nel mercato globale, la politica ha un peso insopportabile. Le università e i consorzi universitari non nascono per rispondere a esigenze precise del mercato del lavoro e per interessi territoriali, ma sono imposte da logiche clientelari e di spartizione.
A nostro avviso,
Esiste poi, e non può essere trascurato, il tema del rapporto tra istruzione pubblica e istruzione privata, tanto scolastica quanto universitaria. Un movimento giovanile di destra non può che ritenere l’istruzione come un diritto e un dovere. Questo diritto e dovere deve essere tutelato dallo Stato che, come vuole la nostra Costituzione, deve mettere i propri cittadini nelle condizioni di formarsi culturalmente e professionalmente. Per tale ragione riteniamo essenziale che, prima di sostenere il settore privato, lo Stato provveda a investimenti seri sulla istruzione pubblica.
Scegliere la via del merito significa anche dichiarare guerra a tutti i “diplomifici” che, a pagamento, consegnano gli stessi titoli che altri hanno conquistato con il sacrificio dello studio. Ciò vale per il settore scolastico, ma oggi esiste una vera emergenza nell’ambito universitario: dalle università telematiche a quelle private, non si può più tollerare l’esistenza di circuiti paralleli che determinino condizioni di privilegio per coloro che, avendone la disponibilità, sostituiscono il cervello con il portafoglio.
La scuola e l’università devono tornare a essere, come nella migliore e invidiata tradizione italiana, il motore della formazione dell’uomo e del suo senso civico. Per far questo occorre compiere scelte di coraggio: tagliare ogni forma di privilegio e recuperare la giustizia del merito.
La crisi economica nazionale, insieme alla recessione internazionale e agli effetti dell’entrata in vigore della moneta unica, ha prodotto un pauroso innalzamento della soglia della povertà.
La nostra vocazione sociale ci impone una vera mobilitazione per evitare quello che è stato definito come il rischio di “argentinizzazione” del nostro Paese. Mai dobbiamo dimenticare che la povertà è anche effetto della globalizzazione economica. Ed infatti, la nostra risposta alla crisi sociale del Paese resta inscindibilmente legata nella riscoperta di una economia basata sui valori comunitari che caratterizzano la economia sociale di mercato, per non dimenticare le fasce deboli della società.
Non c’è futuro per i giovani senza la possibilità di entrare nel mercato del lavoro.
Non c’è futuro per il Paese se i giovani non riusciranno a diminuire drasticamente il tempo di attesa prima di trovare lavoro. E, a un movimento a forte vocazione identitaria e territoriale, non può sfuggire come il problema investa con maggiore incidenza (in alcuni casi il 50% della popolazione giovanile) le aree del Mezzogiorno.
La difficoltà di trovare occupazione appartiene tanto ai giovani laureati quanto a coloro che hanno deciso di immettersi direttamente nel mercato lavorativo.
La destra giovanile considera il lavoro non soltanto un diritto dei cittadini che va tutelato in ragione della rilevanza sociale. Per noi, il lavoro è un dovere che compete su tutti i cittadini per far crescere il sistema-paese.
Ciò premesso, siamo convinti che le politiche fin qui adottate per muovere l’economia del lavoro, facendo crescere il numero degli occupati, non siano riuscite nel compito. Non c’è dubbio che la legge Biagi abbia avuto il merito di contrattualizzare la posizione lavorativa di molti giovani, tuttavia ha portato con sé il dramma della precarizzazione del lavoro.
A ciò si aggiunga che molto raramente i giovani riescono a valersi del proprio titolo di studio, apportando così l’ulteriore danno della introduzione nel mercato del lavoro di giovani non professionalmente formati per il lavoro che sono chiamati a svolgere e della mortificazione individuale di quanti, pur laureati o diplomati, sono costretti a svolgere mansioni diverse da quelle per le quali si sono impegnati nello studio.
Tale oggettiva situazione è stata determinata dalla incapacità della politica di determinare un modello di sviluppo interprete delle diverse identità locali. È perfettamente inutile prendersela con le normative che incidono sul tipo di contratto per il lavoratore, se non si è stati capaci in oltre mezzo secolo a scegliere per ogni area del paese un modello di sviluppo utile per ciascun territorio. Si è preferito, invece, sperperare milioni e milioni di euro di aiuti di Stato (oggi anche dell’Ue) regalandoli alla grande e piccola impresa, senza produrre investimenti stabili e in grado di apportare lavoro.
Solo un’economia capace di vivere nel territorio potrà poi essere sostenuta da una legislazione adeguata sul fronte contrattuale. Altrimenti, la precarietà del sistema del lavoro obbligherà milioni di giovani, negli anni a venire, a ritardare ulteriormente la propria autonomia economica e familiare. È questa la nostra risposta e la nostra proposta per vincere la precarietà riformando nel profondo il nostro sistema economico nazionale.
Accanto a una riforma strutturale come quella da noi auspicata, occorrono alcune significative iniziative. Ad esempio è certamente utile introdurre una fiscalità di vantaggio per le imprese che scelgono di stabilizzare i lavoratori precari e che offrono ai giovani la possibilità di un lavoro sicuro, formandoli. Allo stesso modo è necessaria una seria riforma degli ordini professionali e dell’accesso alla libera professione.
Non c’è sviluppo senza legalità, non c’è futuro se si è schiavi della mafia.
Il 1992 non è stato soltanto l’anno di Tangentopoli e della rivolta contro la politica e il sistema dei partiti. Profittando della debolezza dello Stato, in quell’anno sono stati barbaramente uccisi uomini coraggiosi come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le cui vite restano un punto di riferimento inalienabile per una destra giovanile che creda nel valore della legalità.
Oggi il nostro Paese, in ogni porzione di territorio, è ostaggio di diverse specie di criminalità, organizzata o clandestina, occasionale o abitudinaria, che rende sempre più difficile la vita delle famiglie e delle imprese. C’è, poi, la sensazione che lo Stato sia impotente di fronte alla crescente criminalità e che l’impunità dei malviventi sia garantita da una legislazione che non consente la tassatività della pena.
Accanto a questi fenomeni macro e microcriminali, esistono altre situazioni che stanno prendendo corpo nei comportamenti di ogni giorno: il bullismo, la violenza minorile, lo spaccio di stupefacenti, la criminalità familiare.
C’è poi, ed è il sentimento aberrante più grave, una certa avversione verso le forze dell’ordine e il diffondersi sempre maggiore di comportamenti arroganti, tendenti alla sopraffazione dell’individuo.
Eppure, i giovani di Addiopizzo, i ragazzi di Locri, le carovane della legalità, i ragazzi di Palermo che sono scesi in piazza contro la mafia, gli imprenditori che si ribellano al racket, sono l’esempio vivente di come la società possa
C’è una generazione spinta al conformismo che, complice la televisione, sceglie modelli assai discutibili e abbandona ogni sussulto etico e morale. Non vogliamo spingerci fino alla dura critica che Papa Benedetto XVI ha condotto al relativismo etico. Tuttavia è un fatto non opinabile, confermato da ogni indagine sociologica, che insieme alla crescente disaffezione verso la politica, la generazione dei reality abbandona i tradizionali valori di riferimento della nostra società.
Troppi giovani sono vestiti tutti uguali, depauperati intellettualmente, piegati alla logica del mercato, spinti verso il consumo di droga, allontanati dalla cultura del sacrificio. Sono i figli di una società malata, una società che non offre esempi e modelli comportamentali da seguire. Questa incapacità di determinare esempi forti colpisce a maggior ragione la politica, oggi percepita come lo strumento per ottenere facilmente quanto altri sono costretti a conquistare con sacrificio. La politica è percepita come distante e sporca. E troppe volte quest’immagine coincide con la realtà.
Siamo convinti che combattere l’omologazione sia possibile solo riscoprendo la politica dei valori. Questo modello è stato seguito dalle centinaia di associazioni, religiose e sociali, che si occupano di volontariato, le quali meglio di ogni altra struttura hanno saputo costruire un dialogo fecondo con una parte significativa della popolazione giovanile.
Negli anni difficili la militanza politica, ispirata a valori inossidabili, riusciva a mobilitare le coscienze prima ancora delle singole persone. Oggi, in una società che non conosce più l’indignazione né il pudore, non a caso la mobilitazione giovanile è sempre più rara.
Le cause di questa crisi della società sono le più diverse. Certamente la globalizzazione economica ha determinato un’esasperata logica del mercato che tutta fa e tutto assorbe. Ecco che le mode sono diventate ossessioni e, troppo spesso, per ottenere capi firmati o per condurre una vita modaiola hanno spinto centinaia di migliaia di giovani nella braccia della delinquenza e hanno costretto le famiglie ad affrontare ulteriori difficoltà economiche.
La destra giovanile ha il dovere di iniziare un percorso lungo e difficile, certamente impopolare, per abbattere il muro dell’omologazione giovanile e per restituire la generazione del domani a una nuova cultura civica e del rispetto.
La lotta alla droga è e resta prioritaria, anche perché nel clima di generale perdonismo e illegalità, sono molto pochi i ragazzi che si rendono conto dei danni sociali ed esistenziali – enormi – causati dal drogarsi e crescono giorno per giorno i consumatori di cocaina, extasy ed eroina.
Tuttavia, solo uno sguardo disattento non coglie che dietro questa diffusione così capillare delle sostanze stupefacenti si nasconde una società malata (che è stata definita un Coca-reality-show) che chiede disperatamente ascolto.
Dai nuovi schiavisti importatori di manodopera a basso costo fautori dell’immigrazione incontrollata ai propugnatori di modelli sociali indistinti basati sul consumo, dai nemici di ogni appartenenza culturale e religiosa agli esaltatori cosmopoliti del villaggio globale fino agli assatanati “mercatisti” che in nome dell’arricchimento chiudono i propri occhi benpensanti di fronte a tragedie di intere comunità e popoli (dalla Birmania alla Cina all’Africa) causando peraltro non pochi danni al sistema sociale e produttivo dell’Europa.
Per essere fedeli a questo compito dovremo saper intercettare, non solo grazie ai mezzi di comunicazione di massa ma con il gusto della militanza, il dissenso giovanile e dovremo riuscire a trasmettere valori profondi che segnino la differenza tra noi e quanti si sono adeguati ai modelli dominanti e si sono resi incapaci di trasgredire ai dettami del pensiero unico.
Lo scontro in atto è tra identità e omologazione.
Noi abbiamo scelto la via dell’identità.
Sappiamo di scegliere una strada in salita, ma dalla nostra parte c’è la consapevolezza di stare dalla parte del giusto.

7 novembre 2011

II CONGRESSO NAZIONALE DE LA DESTRA

Si comunica che nei giorni sabato 12 e domenica 13 novembre 2011 presso il Centro Congressi del Lingotto, nella Città di Torino , si svolgerà il II Congresso Nazionale de La Destra.
Per agevolare la registrazione dei delegati designati, consentendo l’inizio puntuale dei lavori del congresso nella mattinata di sabato, già da venerdì 11 novembre dalle ore 16:00 sarà possibile accreditarsi presso i desk di accoglienza. Comunichiamo altresì la possibilità di accedere al congresso in qualità di ospiti telefonando alla direzione nazionale del Partito allo 0632650421 o mandando una mail a segreteria@la-destra.it o amministrazione@la-destra.it.
La segreteria Generale del Congresso comunicherà nei prossimi giorni il programma completo della due giorni.
Per qualsiasi altra comunicazione si prega di contattare la direzione nazionale del Partito.

I lavori congressuali potranno essere seguiti in streaming sul sito www.ladestraindiretta.it

4 novembre 2011

BUON 4 NOVEMBRE ITALIA!

GIOVENTU' ITALIANA con La DESTRA celebra con gioia il 93esimo anniversario della giornata Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate (oltre che della vittoria militare nella prima guerra mondiale), che quest’anno assume una particolare valenza nella prospettiva del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Ci auguriamo che nonostante questo periodo di profonda crisi economica ed occupazionale il popolo italiano trovi la forza di stringersi compatto al nostro amato tricolore.

2 novembre 2011

EVENTO CONSIGLIATO: IL POTERE DEL DIO DENARO: Il Signoraggio Bancario

Consigliamo a tutti i militanti ed i simpatizzanti di Gioventù Italiana con La Destra di partecipare alla conferenza  "IL POTERE DEL DIO DENARO: Il Signoraggio Bancario", che si terrà nei locali di “Terrazza Solferino”, in via Bertolotti 7 ( nei pressi di piazza Solferino a Torino) giovedì 3 novembre alle ore 20.

31 ottobre 2011

EMERGENZA GIOVANI: UNO SU TRE E' DISOCCUPATO

Stando agli ultimi dati forniti dall'Istat, a settembre la disoccupazione giovanile è salita al 29,3% (con un aumento sul mese precedente di 1,3 punti percentuali), raggiungendo percentuali non molto dissimili da quelle di Grecia e Spagna
L'occupazione giovanile è un tema più che mai cruciale per il futuro della nostra nazione, la quale corre il rischio di vedere i propri figli trascorrere la loro esistenza in attesa di un posto di lavoro stabile, che permetta loro di "uscire di casa" e di costituire una propria famiglia.
Noi di Gioventù Italiana con La Destra chiediamo al governo e alle amministrazioni locali delle azioni concrete in grado di affrontare e risolvere l'attuale crisi occupazionale, favorendo l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
 
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26 ottobre 2011

NASCE IL PORTALE "LA DESTRA IN DIRETTA"



Nasce LA DESTRA IN DIRETTA: il portale multimediale de La Destra, il portale che fa VEDERE La Destra!
Segui i video, gli eventi, le immagini e le notizie in streaming!

19 ottobre 2011

BASTA CON IL VAMPIRISMO DELLE STRISCE BLU

In questi giorni presso Palazzo Civico la giunta e il consiglio comunale stanno lavorando di comune accordo con le aziende municipalizzate per varare un piano che possa ripianare efficacemente le casse del Comune di Torino a partire dal 2012. Fra le tante misure da prendere l'assessore alla Viabilità, Claudio Lubatti, ha annunciato che molto probabilmente o si deciderà di aumentare del 10% il ticket dei parcheggi a pagamento (strisce blu) oppure verrà allargata la zona blu (in pratica verrà aumentato il numero di parcheggi a pagamento), sempre lo stesso assessore giustifica queste decisioni con il fatto che un eventuale rincaro del 10% sui ticket di parcheggio non avrà l'effetto di un salasso sulle tasche dei torinesi e che l'allargamento della zona blu è richiesto a gran voce dai cittadini.
Gioventù Italiana con La Destra dice basta alla tattica del vampirismo con la quale il Comune di Torino negli ultimi anni ha "succhiato" soldi ai torinesi con provvedimenti talvolta illegali, ricordiamo che la maggioranza delle strisce blu a Torino sono illegali perchè occupano la carreggiata delle strade, inoltre ci chiediamo come sia stato possibile che la Città di Torino negli ultimi anni abbia raggiunto debito pari a 5 miliardi se la giunta comunale degli ultimi 10 anni è arrivata a prendere i soldi persino ai limiti del legale.
Infine vogliamo rivolgerci ai cittadini torinesi che "chiedono a gran voce le strisce blu" invitandoli a non richiedere provvedimenti che finiranno con il portar via loro altri soldi, per lo più con provvedimenti illegali come le strisce blu.

15 ottobre 2011

CONTINUA CON SUCCESSO LA RACCOLTA FIRME PER L'ISTITUZIONE DELL'OMICIDIO STRADALE

Questa mattina in  Piazza Carignano, nel cuore di Torino, alcuni millitanti di Gioventù Italiana con La Destra hanno allestito un gazebo ed hanno effettuato una fruttuosa raccolta firme in favore della proposta di legge sull'introduzione del reato di omicidio stradale promossa dal partito La Destra.

1 ottobre 2011

ALLARME ROSSO PER SFRATTI ED EMERGENZA ABITATIVA

Stando al rapporto emerso dalla riunione dell'Anci, tenutasi l'atro ieri presso il Comune di Torino, si stima che solo a Torino ci siano stati 1726 sfratti nella prima metà del 2011 e che tale cifra sia destinata a raddoppiare entro la fine dell'anno. Risulta inoltre che il 93% di tali provvedimenti sia dovuto alla morosità, vale a dire perchè gli abitanti della casa non sono più in grado di far fronte alle spese immobiliari, e in più emerge anche che le famiglie ridotte in questa condizione abbiano tutti i requisiti per aderire al bando comunale degli alloggi popolari che però misteriosamente non si tiene più dal 2007.
E' impossibile ignorare questi numeri e di fronte a questo allarme rosso Gioventù Italiana con La Destra non può fare a meno di appellarsi alle amministrazioni locali e chiedere di fare fronte adeguato a tale problema; chiediamo al sindaco Fassino e al presidente Cota di prendere dei provvedimenti concreti in materia in modo che a le famiglie possano tornare a beneficiare dell'inalienabile diritto alla casa presso alloggi popolari assegnati tramite bando (con precendenza assoluta per le famiglie italiane) e pagare una quota mensile di affitto proporzionata al reddito familiare, in modo che queste famiglie non siano più costrette a spendere più del 50% del reddito mensile in quote di affitto (magari pagate pure in nero) o in rate scellerate a causa degli alti tassi di interesse dei mutui.
Per rendere possibile tutto ciò è indispensabile che il Comune di Torino torni ad investire nell'edilizia popolare pertanto rivolgiamo un ulteriore invito al sindaco Fassino a lasciar perdere i provvedimenti per abbellire il centro città e a sfruttare gli spazi e le risorse disponibili della città per destinarli a tale progetto invece che alla costruzione (inutile) di altri centri commerciali.

20 settembre 2011

QUARTIERE VALDOCCO: I RESIDENTI SI RIBELLANO CONTRO LO SPACCIO E IL DEGRADO

Da qualche giorno gli abitanti del quartiere Valdocco di Torino hanno deciso in intraprendere una protesta pacifica, occupando le strade con sedie e tavolini, contro i pusher che ormai da anni, in particolare la notte, s'impossessano delle strade della zona.
Gioventù Italiana con La Destra esprime la propria solidarietà ai residenti del Valdocco che in preda all'esasperazione hanno deciso autonomamente di riappropriarsi della loro zona ed invita l'amministrazione comunale a prendere atto di tale episodio e a porvi adeguato rimedio considerato anche che non si tratta di un caso isolato (qualche mese fa si tenne un'iniziativa analoga da parte degli abitanti del quartiere Borgo Dora non molto lontano dal Valdocco).
I cittadini torinesi, insieme anche agli immigrati onesti, hanno diritto di riappropriarsi della loro città per sentirsi padroni a casa loro e non si può permettere che il sindaco Fassino - insieme alla sua giunta - pensi soltanto ad abbellire il centro di Torino e ignori il problema dei quartieri periferici permettendo di fatto che queste zone della città finiscano in mano a gruppi di immigrati clandestini che vivono solamente di spaccio e di altre altre attività criminose.

19 settembre 2011

OMICIDIO STRADALE: CONTINUA LA RACCOLTA DELLE FIRME


Si è costituito stamattina presso la Questura di Torino l'uomo che 4 giorni fa investì e uccise un motociclista nel tratta di autostrada Torino-Pinerolo; il pirata della strada ha raccontato alla polizia di non essersi accorto di nulla e di aver creduto inizialmente di prendere di un sasso (come si fa a non accorgersi di nulla e addirittura a scambiare un uomo per un sasso), i pm di Pinerolo stanno ora valutando la versione dei fatti per valutarne l'attendibilità.
Quanti episodi simili a questo dovremo ancora leggere sui giornali affinchè vengano prese delle contromisure come si deve sul piano penale?
Ogni anno in Italia circa 5000 persone perdono la vita in incidenti stradali e si può stimare che almeno un terzo di questi siano ricondicibili nello specifico all'omicidio stradale.
Proprio per questo Gioventù Italiana con La Destra si sta impegnando da settimane in tutta Italia nella petizione popolare valida per la proposta di legge sull'introduzione del reato di omicidio stradale.
Chi si mette al volante ed investe una persona uccidendola senza nemmeno fermarsi a prestare soccorso a questa, è un criminale e come tale deve essere trattato.

16 settembre 2011

GIOVENTU' ITALIANA A SOSTEGNO DELLE DICHIARAZIONI DI ERDOGAN

Il premier turco Recep Tayyip Erdogan, in occasione di un convegno di ministri della Lega Araba, ha espresso piena solidarietà al popolo palestinese ritenendo doveroso riconoscere la Palestina come stato nazione con un popolo sovrano.
Gioventù Italiana con La Destra non può che condividere le dichiarazioni del premier turco affinchè venga permesso alla Palestina di autodeterminarsi come popolo e come stato sovrano, ma sopratutto che si ponga fine una volta per tutte alla persecuzione che dal 1948 - con il sostegno di multinazionali, banche e persino istituzioni internazionali - lo stato di Israele sta imponendo in maniera del tutto gratuita al popolo palestinese.
Palestina libera, ora e subito!

12 settembre 2011

VALDOCCO: FESTA DI QUARTIERE O DEL FALSO MULTICULTURALISMO?

Ieri, domenica 11 settembre 2011, si è tenuta nel quartiere Valdocco di Torino la festa della borgata che fino a qualche anno fa vedeva fra i partecipanti commercianti e abitanti della zona italiani e pure stranieri.
Da quest'anno la festa sembra abbia perso completamente la propria ragion d'essere in quanto sembra essere diventata una fiera del falso multiculturalismo e del commercio abusivo; su circa duecento bancarelle presenti alla festa solo una ventina erano gestite da italiani mentre tutte le altre erano gestite da cinesi che vendevano i loro prodotti (capi d'abbigliamento e accessori elettronici) a basso costo che nell'economia e nel territorio italiano non dovrebbero nemmeno circolare in quanto, a causa del loro basso costo e della loro concorrenza sleale, fanno morire tutte le altre attività commerciali gestite da italiani che vendono prodotti nazionali e locali. Non sono mancate nemmeno le bancarelle abusive di commercianti stranieri senza licenza che vendevano i loro prodotti in maniera del tutto indisturbata e in totale assenza dei vigili urbani e delle forze dell'ordine. Inoltre va sottolineata l'indifferenza e la scarsa presenza alla festa degli abitanti italiani della borgata, compensata invece con la forte presenza di immigrati che hanno approfittato dell'occasione per darsi alla pazza gioia (a modo loro) e trasformare il giardino pubblico del quartiere in una discarica di bottiglie ed avanzi di cibo.
Ancora una volta l'amministrazione comunale e le istituzioni locali di Torino hanno dimostrato tutta la loro inettitudine permettendo che una semplicissima e piacevole festa di quartiere diventasse l'ennesima fiera del multiculturalismo e permettendo al quartiere Valdocco di diventare solamente un quartiere di degrado.
Gioventù Italiana intende denunciare tali fatti in modo che vengano presi dei provvedimenti e delle decisioni affinchè tutte le feste dei quartieri della nostra città tornino ad essere dei piacevoli spazi di aggregazione e affinchè i torinesi possano riprendere a parteciparvi sentendosi a casa propria.

10 settembre 2011

RACCOLTA FIRME PER ISTITUIRE IL REATO DI "OMICIDIO STRADALE"

Stamane in via Torino angolo via Roma, nel cuore di Trofarello (Torino), alcuni millitanti di Gioventù Italiana con La Destra hanno allestito un gazebo ed hanno effettuato una fruttuosa raccolta firme in favore della proposta di legge sull'introduzione del reato di omicidio stradale promossa dal partito La Destra.
 

1 settembre 2011

"La tua banca non è differente": la rivoluzione Islandese, un esempio per l'Europa!

Tenetevi forte: in Europa è in corso una rivoluzione da ormai due anni.
No, non sto parlando dell'Iphone5, né mi confondo con il nord Africa. Faccio riferimento a un piccolo Paese, una terra così calma e solitaria da risultare priva di ogni potenziale sospetto: l'Islanda. Già, la pacifica Islanda, che giunge alle cronache solo per qualche eruzione vulcanica e della quale ci ricordiamo solo quando vediamo qualche documentario televisivo sui geyser.
Tramite moti pacifici e decisamente non eterodiretti da qualche potenza straniera oligarchica (come invece chiaramente successo in nord Africa e Medio Oriente), il Governo è stato forzatamente fatto dimettere, dopodiché si è partiti con la nazionalizzazione delle principali banche, con la decisione di non pagare i debiti statali con Gran Bretagna e Olanda, a causa delle loro scorrettezze finanziarie, e con la redazione di una nuova costituzione da parte di un'assemblea popolare costituente.
E questa non la chiamate rivoluzione? Lo è decisamente, ma a quanto pare la notizia "non interessa" ai media nostrani ed occidentali. Forse perché rischierebbe di risvegliare troppi cervelli assopiti? Forse perché censurata? Forse perché troppo scomoda? Molto probabile, ma dopotutto queste sono le regole della "democrazia" dei mass media, la mediacrazia, sempre pronta a lustrare copiosamente le scarpe del potentato di turno.
In Islanda tutto iniziò nel 2008, quando il governo allora in carica fu costretto a dimettersi a seguito della crisi economica internazionale, che aveva portato il Paese alla bancarotta.
I successori impongono alla popolazione una tassa del 5,5% per pagare i 3.500 milioni di debito nei confronti di Olanda e Gran Bretagna: la legge viene portata al referendum, che la boccia senza appello, con uno schiacciante 93%. E' la vittoria del cittadino nei confronti dei giochi sporchi della finanza internazionale, che strozza i popoli e le nazioni. Il FMI (fondo monetario internazionale) di tutta risposta congela gli aiuti economici all'Islanda, che erano stati chiesti dal governo precedente.
In Islanda però partono le indagini, predisposte dal governo stesso, per identificare i responsabili della crisi: vengono emessi numerosi mandati di cattura nei confronti di banchieri e top-menager, e l'Interpool spicca un ordine di arresto contro Sigurdur Einarsson, l'ex presidente di una delle due banche principali del Paese, la Kaupthing.
Dal febbraio scorso l'assemblea costituente è al lavoro per la creazione della nuova costituzione, che porrà al centro la sovranità popolare. Contemporaneamente, in Islanda si parla della creazione della "Icelandic Modern Media Initiative", una vera e propria "campana di vetro" che proteggerebbe libera informazione, giornalisti, internet providers giornalistici di tutto il mondo, per rendere il Paese un rifugio sicuro per ogni tipo di fonte di libera informazione. E di fronte anche a questa notizia, ve lo garantisco, c'è chi trema.

Gianni Musetti
Segretario Nazionale  di GIOVENTU' ITALIANA con La DESTRA

2 agosto 2011

STRAGE BOLOGNA, MUSETTI: LA STRAGE NON E’ FASCISTA

“Molti dubbi e perplessità sulla sentenza della strage di Bologna, rivolgiamo un appello al Presidente della Repubblica affinché si impegni a far riemergere la verità su una delle più brutte pagine della storia italiana”.
“Non è possibile che dopo tutti questi anni si continui a tenere il segreto di Stato su queste vicende, impedendo così che i familiari delle vittime e tutta la popolazione possa finalmente comprendere la verità“. “La sinistra italiana continua a strumentalizzare questa ricorrenza buttando fango sulla militanza della destra italiana, cavalcando ancora questa odiosa linea politica, ma molte perplessità emergono e non esistono prove certe; sino ad oggi a pagare sono state le persone sbagliate, innocenti e vittime della strumentalizzazione. In fine vogliamo rivolgere il nostro più sentito ricordo alle vittime e la nostra vicinanza ai loro familiari”.
Lo dichiara in una nota Gianni Musetti, Segretario Nazionale di “Gioventù Italiana”, movimento giovanile de “La Destra” di Storace.

22 luglio 2011

SE LO ABBANDONI IL BASTARDO SEI TU!

L'estate è arrivata e come ogni anno tanti animali domestici (cani e gatti) vengono abbandonati nel modo più meschino in nome di una vacanza all'insegna del divertimento e della spensieratezza.
Gioventù Italiana con La Destra si schiera in difesa di queste povere creature alle quali ogni anno tocca il triste destino dell'abbandono per poi essere costretti a vivere di stenti per strada come animali randagi; precisiamo inoltre che provvederemo a segnalare all'Autorità Giudiziaria - ed invitiamo tutti a farlo - chiunque compirà una simile infamia insieme ad eventuali complici. Infine invitiamo i cittadini che possiedono un qualsiasi tipo di animale domestico (cane o gatto) a non abbandonarlo in vista delle vacanze, bensì a ricollocarlo presso le adeguate strutture qualificate a prendersi cura dell'animale e poi ad andarlo a riprendere una volta terminata la vacanza.    

20 luglio 2011

BORSELLINO, MUSETTI: MARTIRE ITALIANO

“Potrei anche morire da un momento all’altro, ma morirò sereno pensando che resteranno giovani come voi a difendere le idee in cui credono: ecco, in quel caso non sarò morto invano”.
Con queste parole Paolo Borsellino salutava i giovani del Fronte della Gioventù nel settembre del 1990, nel corso della festa nazionale del movimento tenutasi quell’anno a Siracusa. E nel diciannovesimo anniversario dalla sua morte, siamo proprio noi giovani i primi a rendere un commosso omaggio a questo eroe italiano, dicendogli grazie per tutto ciò che ha insegnato alla nostra generazione, che avrà cura di trasmetterlo anche a quelle future, negli anni, per perpetrare un ricordo, una figura, uno stile di vita improntato ai veri valori del nostro Paese, alla lotta per la libertà, alla perseveranza nelle avversità. Già, perché pur essendo oggi da tutti ricordato come un eroe nazionale, non più tardi di vent’anni fa Paolo Borsellino fu lasciato solo dalle istituzioni: probabilmente perché scomodo, o forse per l’invidia di tanti nei suoi confronti. Paolo, tu ci insegni ancora tanto, e noi siamo ancora qui, a camminare al tuo fianco, come sempre abbiamo fatto”.
Lo dichiara in una nota Gianni Musetti Segretario Nazionale di “Gioventù Italiana”, movimento giovanile de “La Destra” di Storace.

31 maggio 2011

Elezioni Universitarie 2011

In occasione delle elezioni universitarie che si terranno il 15-16 giugno presso l'Università degli Studi di Torino, Gioventù Universitaria ha deciso di presentarsi con il nome della lista "Arcadia - Studenti di Destra", vale a dire la stessa lista che si presentò alle elezioni di 2 anni fa.
Quest'anno, rispetto a 2 anni fa, Lotta Studentesca(movimento studentesco di Forza Nuova) e il Blocco Studentesco(movimento studentesco di CasaPound Italia) non prenderanno parte alla lista in quanto entrambi i movimenti hanno deciso di non aderire all'iniziativa, quindi prenderanno parte alla lista soltanto i militanti di Gioventù Italiana(movimento giovanile de La Destra).
Il motivo che ci ha portato a decidere di presentare la lista è l'intenzione da parte nostra di rappresentare un punto di riferimento, all'interno dell'Università di Torino, per tutti gli studenti di destra o che comunque si riconoscono nei nostri valori e nel nostro programma.
I candidati in corsa si presenteranno per il Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche e sono Ario Corapi, Francesca Bono, Francesco D'Agostino ed Alessandro Corbo.

21 aprile 2011

APERTURA NUOVA SEDE DE LA DESTRA E GIOVENTU' ITALIANA

Oggi pomeriggio, alle 18.45 in via Monti 15 a Torino, si è tenuta l'inaugurazione della nuova sede de La DESTRA e di Gioventù Italiana.
La scelta dell'ubicazione è ricaduta su di un quartiere cruciale per la città e testimonia la vicinanza del movimento alle problematiche più sentite dalla popolazione.
All'evento hanno partecipato: il candidato alla carica di sindaco per il centrodestra Michele Coppola e il consigliere comunale di Chiusa San Michele Enzo Usseglio (che ha da poco aderito a La DESTRA), alcuni giornalisti e numerosi candidati, iscritti, militanti e simpatizzanti, oltre al segretario regionale del partito Giuseppe Lonero.

16 aprile 2011

Musumeci al Governo, Musetti: "dedichiamo questa nomina ai fratelli Mattei"

La nomina di Nello Museumeci a Sottosegretario al Lavoro del Governo Berlusconi non può essere altro che presa come una magnifica notizia da condividere con gioia e con entusiasmo. Nello, oltre ad essere un amico della nostra comunità, e anche una garanzia per tutta la nostra area politica, che oggi, finalmente, avrà un suo valido rappresentante nella governace di questo Paese.
Con lui avremmo la nostra opportunità di far vedere all’Italia e agli italiani che cosa significa fare la differenza, che cosa significa rinunciare a tutto pur di difendere una idea, una storia, un passato che non ci ha mai visto voltare le spalle. Entriamo nel governo senza dover rinnegare nulla, senza mettere nulla sul capo per dare la dimostrazione a qualcuno di esserci pentiti di quello che rappresentiamo.
E’ per questo che mi sembra d’obbligo dedicare questa nomina, (sono sicuro che Nello ne sarà felice) al martirio dei Fratelli Mattei, che nella notte fra il 15 e il 16 aprile del 1973 perdevano la propria vita per la sola colpa di essere orgogliosamente figli del federale del MSI di Primavalle.
A Loro va il nostro pensiero e il nostro ringraziamento. E nel vostro sacrificio che si incarna la nostra lotta.
Virgilio e Stefano…. Presenti!!!

31 marzo 2011

Immigrazione, Musetti: paghiamogli il biglietto di solo andata per la Francia!

Roma 30 marzo 2011 “Che vadano in Francia i clandestini provenienti dalla Libia”. Lo dichiara Gianni Musetti, Segretario Nazionale di Gioventù Italiana, movimento giovanile de “La Destra” di Storace.
“E’ inammissibile che l’Italia debba accogliere i tanti clandestini che in questi giorni sbarcano a Lampedusa mentre dall’Unione Europea non arriva nessun sostegno”. Inoltre, prosegue il Segretario, “non accettiamo nemmeno quanto proposto dal Ministro degli Esteri, Franco Frattini, di dare un contributo economico a ciascun clandestino. Ci sono troppi italiani indigenti che avrebbero bisogno dello Stato e che lottano ogni giorno per unire “il pranzo con la cena”, pensiamo a loro che sono nostri connazionali; il nostro Paese semmai, potrà pagare il biglietto di sola andata per la Francia, visto e considerato che si tratta di una guerra di potere che tende solo ad escludere l’Italia dalla spartizione di gas e petrolio del dopo Gheddafi”.
Lo ha affermato in una nota Gianni Musetti Segretario Nazionale di “Gioventù Italiana”, movimento giovanile de “La Destra” di Storace.

SABATO 2 APRILE INCONTRO SUGLI SPAZI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE A TORINO

27 marzo 2011

INCONTRO TRA GIOVANI E POLITICA

Ieri sera a Torino, presso la sede della "G3 L'Accademia" in Corso Unione Sovietica, si è svolto un interessante incontro organizzato dall'Associazione Culturale Quintiliano per favorire l'avvicinamento dei giovani al mondo della politica e a cui hanno preso parte, oltre ad altri esponenti di altri partiti, Giuseppe Lonero(Consigliere Comunale di Torino per La Destra) ed Alessandro Balocco(Segretario Regionale di Gioventù Italiana Piemonte).
Riteniamo che la serata sia stata un gran successo e ci teniamo a ringraziare per l'occasione, a nome di tutti i militanti di Gioventù Italiana e del partito La Destra, il Professor Dario Coppola (presidente dell'Associazione Quintiliano), Edoardo Iodice (organizzatore dell'evento) e tutti coloro che hanno contribuito a questa serata.

26 marzo 2011

RIVOLTA POPOLARE AL BALON

Questa mattina al Balon si sono registrati dei momenti di altissima tensione tra gli abitanti e i commercianti del quartiere e un presidio di anarchici. 
Intorno alle ore 11 è stato allestito un presidio, vicinissimo ai negozi e ai portoni delle abitazioni,  di squatters che vendeva arancini e bottiglie di birra oltre a invitare i passanti a sparare con dei fucili a pallettoni alle sagome del re Umberto I, di altri personaggi storici e delle forze dell'ordine. Tutto ciò ha creato del malcontento negli abitanti del quartiere che hanno invitato gli squatters ad andarsene pacificamente, ma come risposta hanno subito dalle violenze verbali  da parte di questi personaggi, il che ha surriscaldato il clima fino a portare a dei momenti di contatto fisico tra le due parti.
Ciò che sconvolge sono l'arroganza e l'aggressività degli anarchici che hanno insultato e tentato di aggredire le donne del quartiere, le quali avevano l'unica colpa di chiedere che il quartiere restasse pulito e tranquillo.
Tra coloro che si opponevano al presidio degli squatters erano presenti diversi arabi, rumeni ed albanesi, turbati anche loro da questa presenza che scoraggia le persone anche solo ad avvicinarsi ai loro negozi.
Gioventù Italiana con La DESTRA esprime tutta la propria solidarietà agli abitanti e ai commercianti di Borgo Dora e continuerà la propria lotta a queste forme di delinquenza e e nel fare ciò è e sarà aiutata dal consigliere comunale de La DESTRA Giuseppe Lonero, che finora è stato l'unico esponente politico sensibile ai problemi del Balon.
Infine ci chiediamo se le istituzioni che governano Torino continueranno a dimostrarsi sorde nei confronti di chi chiede che vengano tutelate la sicurezza e i diritti di chi vive e lavora in questa condizione.

18 marzo 2011

TUTTI A MILANO!

Il 19 marzo La Destra e Gioventù Italiana invaderanno Milano per celebrare la manifestazione nazionale "Casa, Lavoro, Nazione". Sarà una manifestazione di popolo, una di quelle che si ricorderanno negli anni e che faranno venire la pelle d'oca al solo ricordo delle tante bandiere e dei "scroscianti" applausi che dedicheremo ai nostri oratori.
Ci saranno tanti giovani, come sempre, a riempire quel teatro Manzoni che sembra essere li ad attenderci, con i nostri pullman, da tutta Italia. Ci saranno tanti ragazzi che credono in questo movimento e in questo partito, che sognano una Italia differente, un paese normale, dove il diritto alla famiglia non è solo uno slogan, ma un imperativo categorico da cui nessuno si deve sottrarre.
E' un momento difficile per tutti, per il mondo intero. La crisi sembra non volerci lasciare e il medio oriente infiamma ogni giorno di più. Noi avremmo dovuto rispondere con una Europa Forte, in grado di affrontare i problemi dei vicini senza necessariamente  attendere che lo faccia l'Onu o gli Stati Uniti. Non vorremo mai più vedere cadere le bombe a poche miglia dai nostri confini come accade in Jugoslavia, senza che l'Italia facesse nulla per imporre il suo interesse legittimo. 
Dovremmo imparare ad essere più autonomi e a credere maggiormente in noi stessi. Il tempo di essere subalterni a qualche altra super potenza è finito. Ora dobbiamo trovare il coraggio di essere protagonisti di noi stessi.. Questo paese si merita di più da tutti noi, un maggiore impegno nella vita sociale e nella realtà politica, senza tralasciare o appaltare alcun argomento ad altri.
Non c'è un territorio che non può essere degnamente rappresentato dagli uomini e dalle idee de La Destra, non c'è disagio sociale che noi non possiamo raccogliere e batterci per risolverlo come sempre amiamo fare.
Ci sono troppi italiani che stanno rimanendo indietro rispetto al mondo e che delle "perversioni politiche" di Gianfranco Fini non gli ne importa proprio nulla. Loro vorrebbero risposte ai tanti problemi della vita quotidiana, che non può essere vissuta fra un centro di collocamento e  gli uffici di una banca, con la lontana speranza di aver un mutuo per comprare una casa alla propria famiglia. Vi è una dignità dell'uomo che deve essere rispettata, al di fuori della classe sociale a cui si appartiene, senza alcuna discriminazione, con il diritto di rivendicare che questa terra, e i suoi frutti, sono di tutti e non ad appannaggio di alcuni fortunati.
Noi vorremo riportare un po di giustizia in questo paese, un peso maggiore sul lato opposto della bilancia, oggi troppo pendente verso le esigenze della Fiat e di Confindustria, delle firme di Montezemolo e dei problemi psico drammatici di Futuro e Libertà.
Noi vogliamo un governo che torni a parlare di partecipazione sociale agli utili e alle scelte aziendali, di case popolari ali italiani, di blocco dell'immigrazione e di taglio delle tasse ai dipendenti e alle piccole e medie imprese. Non siamo mai stati fans di Berlusconi, ma non possiamo nascondere che ci fece emozionare anche noi quando parlava di una Italia più solidale, di un paese più dignitoso e di una lotta alle lobby che da decenni vivono parassite sul ventre di questa Italia.
Noi vogliamo un Berlusconi come lo avevamo conosciuto i giorni della nostra assemblea costituente che facemmo a Roma, dove gli dicemmo che Fini era e rimarrà per sempre un traditore, che L'Italia ha bisogno di una Destra sociale, di una Destra Nazionale, insomma, de La Destra di Storace.
Gianni Musetti
Segretario Nazionale di Gioventù Italiana con La Destra