30 novembre 2012

EURO: STRUMENTO DI DISTRUZIONE DI MASSA

Venerdì 30 novembre 2012 alle ore 21 presso Terrazza Solferino (Via Bertolotti 7 a Torino) si terrà l'incontro "EURO: STRUMENTO DI DISTRUZIONE DI MASSA" organizzato da Gioventù Italiana in collaborazione con i militanti di Continuità Ideale e dove sarà ospite come relatore l'Avv. Alberto Costanzo. Sarà un'occasione importante dove si parlerà dell'Europa e di come il suo progetto criminale, attraverso la moneta unica e la finanza speculativa, stia uccidendo i popoli europei privandoli delle loro identità, delle loro culture, dei loro diritti e del loro futuro.
Siete tutti invitati a partecipare, vi aspettiamo!

27 novembre 2012

UN SORRISO SOTTO L'ALBERO

In occasione delle festività natalizie Gioventù Italiana organizza una RACCOLTA GIOCATTOLI, BENI ALIMENTARI E DI PRIMA NECESSITA', che saranno distribuiti a famiglie bisognose grazie alla collaborazione con associazioni di beneficenza.

24 novembre 2012

PALESTINA LIBERA!


I militanti di Gioventu' Italiana hanno affisso nella notte tra il 23 e il 24 novrembre uno striscione con su scritto "PALESTINA LIBERA!", nel corso di un'iniziativa nazionale del movimento per manifestare la propria solidarieta' al popolo palestinese, sconvolto e annichilito da otto giorni di bombardamenti a tappeto che hanno avuto come obiettivi anche e soprattutto inermi civili, spesso donne e bambini. La tregua di questi giorni e' stata unilateralmente imposta da Israele, che dopo aver distrutto palazzi governativi e centri d'informazione in Palestina non ha di fatto più nulla da bombardare. Dal punto di vista politico la Palestina oggi non esiste più, per la gioia dei ministri israeliani che nei giorni scorsi si auguravano di poter "riportare Gaza nel medioevo", riducendo la striscia al caos più totale, negando l'autodeterminazione ai palestinesi. Oggi più che mai, la Palestina chiede liberta'!

19 novembre 2012

CARCERI A PROVA DI SUICIDIO, UNA PIAGA INTERMINABILE

Pochi giorni fa presso il carcere della Vallette di Torino si è verificato l'ennesimo tentativo di suicidio da parte di un detenuto, il quale ha cercato di impiccarsi con dei pantaloni alla grata della finestra del bagno e che, fortunatamente, è stato salvato per il rotto della cuffia dagli agenti della polizia penitenziaria.
L'episodio è solo l'ultimo di una lunghissima serie e infatti non sono mancati i reclami e le proteste, più che legittime, da parte del sindacato autonomo della polizia penitenziaria che continua a denunciare le condizioni di vita e di lavoro difficili all'interno degli istituti correzionali di tutta Italia : in tutta Italia si verifica 1 suicidio compiuto ogni 15 tentativi, le condizioni di lavoro da parte degli agenti sono sempre più difficili, sia causa del sovraffollamento e sia per le carenze umane ed economiche sempre più notevoli.
Il tema della vita in carcere è sempre stato un tema caldissimo che, specialmente negli ultimi anni, le istituzioni hanno sempre cercato di evitare con provvedimenti, o meglio delle mascherate, come l'indulto e il decreto salva-carceri facendo credere di aver risolto il problema, il quale si è puntualmente ripresentato poco tempo dopo quando stragrande maggioranza dei detenuti messi in libertà grazie all'indulto ha fatto ritorno in cella.
L'indulto non serve a nulla, quello serve è un maggiore impiego di risorse nell'ammodernamento infrastrutturale e nella costruzione di nuove carceri per fare in modo che queste tornino ad avere la loro funzione originaria di rieducare il cittadino condannato alla detenzione per favorirne il reinserimento nella società una volta scontata la pena. Altrimenti, continuando su questa strada, il carcere continuerà a rappresentare l'inferno terreno per il detenuto, portando questo a compiere continui tentativi di suicidio oppure ad incattivirsi maggiormente in modo da, una volta terminata la detenzione, diventare ancora più delinquente di prima e di conseguenza a rimettere piede cella poco tempo dopo.
I detenuti devono senza dubbio scontare la loro pena fino alla fine e pagare per i reati commessi, ma ciò non li priva dei loro diritti, ossia, quelli di potersi riscattare e di integrarsi nella società una volta terminata la pena.
Stesso discorso vale per gli agenti di polizia penitenziaria, i quali non possono continuare a fare gli orari straordinari compiendo dei gesti straordinari (come salvare un detenuto dal suicidio) operando in condizioni disumane come quelle attuali e rischiando la vita tutti i giorni.

16 novembre 2012

CHIUDERE I COMPRO ORO, SUBITO!

Nella notte tra il 15 e il 16 novembre 2012 i militanti di Gioventù Italiana con La Destra hanno attaccato alcuni volantini sulle serrande e sulle inserzioni pubblicitarie di alcuni Compro Oro di Torino per protestare contro la crescita vertiginosa di queste attività commerciali, verificatasi negli ultimi anni, e per sollevare il dubbio sulla trasparenza delle loro attività.
Negli ultimi 5 anni sono nati 28000 Compro Oro in tutta Italia per un giro d'affari, stando ai dati raccolti, di circa 7 miliardi di euro, numeri impressionanti se si pensa al periodo di crisi attuale che le attività commerciali in generale stanno vivendo, abbastanza impressionanti da far sorgere qualche dubbio.
Se poi si pensa alle notizie degli ultimi giorni sulle operazioni svolte dalla Guardia di Finanza in tutta Italia allora i dubbi nutrono qualche fondamento: 250 perquisizioni, 163 milioni di euro in beni sequestrati e 118 indagati per ricettazione e riciclaggio in 11 regioni d'Italia.
Quello che vogliamo è che si faccia più chiarezza possibile sulla vicenda e sul giro d'affari dei Compro Oro, pertanto o si introducono maggiori vincoli normativi sulla concessione della licenza d'apertura, da parte di Questura e Comune, e sulla la gestione di queste attività conferendo maggiori poteri di controllo alla Guardia di Finanza e alla Camera di Commercio, oppure tanto vale chiudere i Compro Oro una volta per tutte e permettere che la compravendita di beni preziosi in oro possa avvenire solamente presso le gioiellerie e le oreficerie autorizzate. I cittadini, messi in ginocchio dalla crisi, sono costretti a vendere i loro beni preziosi presso i Compro Oro che li acquistano a ribasso, spesso senza emettere ricevuta fiscale nè fattura, per poi rivenderli a prezzo maggiorato sul mercato internazionale, quindi invitiamo chiunque a abbia intenzione di vendere il proprio oro a pensarci molto bene prima di mettere piede in questi posti.

14 novembre 2012

CRISI : SOLO MALESSERE E REPRESSIONE

La giornata di oggi è stata una giornata incandescente, gli scontri verificatisi nelle varie manifestazioni contro la crisi che si sono tenute in tutta Italia per protestare con le politiche del governo, fatte solo di precarietà e sfruttamento, sono la chiara espressione del malessere diffuso tra la popolazione.
Gli scontri alle manifestazioni hanno avuto delle dinamiche molto diverse in molte zone d'Italia, a Torino un gruppo di autonomi ha aggredito un poliziotto a colpi di mazza da baseball riducendolo in gravi condizioni, invece a Roma le dinamica è stata ben diversa e gli studenti in corteo (in buona parte disarmati) si sono ritrovati a subire una carica violentissima da parte delle Forze dell'Ordine.
Quanto è accaduto è sconcertante, perchè se da una parte è ingiustificabile quanto è accaduto a Torino, dall'altra non si può rimanere indifferenti di fronte a quanto è accaduto a Roma.
I giovani precari e gli studenti sono sempre meno ascoltati e sempre più abbandonati a loro stessi, perchè evidentemente questo governo ritiene siano più importanti l'austerity, l'andamento dei mercati finanziari e i capricci delle banche che hanno innescato la crisi, invece che investire sul futuro delle giovani generazioni (ritenute da qualcuno troppo choosy) attraverso l'istruzione e la ricerca.
Mai quanto oggi bisogna ascoltare chi scende in piazza, in quanto se si continua a fare finta di niente e a reprimere la protesta prima o poi questa esploderà ai limiti della violenza diventando incontrollabile.

9 novembre 2012

MUSETTI: DOPO CINQUE ANNI DI GIOIE E SACRIFICI, SIAMO ANCORA QUI. ET VENTIS ADVERSIS!


Gioventù Italiana, un nuovo punto di riferimento per tanti giovani non conformi, un nuovo stimolo per le imprese future, una nuova casa per tutti noi.
Erano questi gli ideali che ci animarono cinque anni fa, quando a Roma, nel diciottesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, fondammo questo nostro movimento: un sogno che si avverava, una nuova possibilità per i tanti che in quegli anni sentivano la necessità di qualcosa di nuovo e dirompente nel mondo giovanile della nostra Italia.
Sono stati tanti, innumerevoli i sacrifici che da quel giorno del 2007 abbiamo affrontato, ma le difficoltà non ci hanno mai piegato, siamo sempre stati capaci di piegarci senza spezzarci, di mantenere viva la fede in ognuno di noi, e questo perché tutto ciò che il destino c’ha imposto, lo abbiamo vissuto con unità e spirito di comunità, uniti dal medesimo sogno.
Socializzazione, unità nazionale, giustizia sociale, queste erano le nostre parole d’ordine allora, lo sono ancora oggi e con orgoglio possiamo dire che lo saranno sempre, in continuità con quella generazione di eroi della Repubblica Sociale che per quelle parole prima morì, e poi fu seppellita dalla storiografia ufficiale: il loro testimone è ancora nelle nostre mani, vivo e forte, la loro testimonianza di fede non morirà mai finché ci sarà anche solo uno di noi ad averla nel cuore.
I ricordi di questi cinque anni, che sono stati i più intensi della mia vita non solo politica, ma anche umana e personale, ci portano la mente alla generosità di tanti militanti, che hanno sacrificato tutto, a livello economico ma soprattutto personale e familiare, per servire l’idea della loro vita.
Quella giornata di Trieste poi, a un anno dalla nostra fondazione, ci formò come comunità in cammino, soli contro tutti per il bene dell’Italia, ma forse, soprattutto, per il bene nostro, per mantenere in vita quella fiamma, quell’ideale che in tanti, troppi negli anni hanno tentato di spegnere o nascondere.
Beh, non ce l’hanno fatta, e dopo cinque anni, piegati dai tanti sacrifici ma mai spezzati nel nostro ardore, possiamo ancora dire: noi ne siamo i testimoni!

Et ventis adversis!


Gianni Musetti
Segretario nazionale Gioventù Italiana