29 novembre 2008

E' NATALE! REGALA UN SORRISO AD UN BAMBINO!

Nel caso non riuscissi a portare il tuo regalo all'Asso di Bastoni puoi lasciarlo alla Federazione de La Destra all'attenzione di Valerio, il quale provvederà a consegnarlo ai camerati di CasaPound.
Gioventù Ialiana si complimenta con gli organizzatori di questa iniziativa!

27 novembre 2008

VENARIA, ASSEMBLEA SULLA SCUOLA AL LICEO JUVARRA: ESCLUSI I PARTITI DI DESTRA


Il giorno 27 Novembre presso il liceo Juvarra di Venaria si è tenuta un'assemblea dal titolo "la riforma della scuola vista dai partiti" alla quale hanno preso parte, in qualità di relatori, i referenti venariesi di alcuni partiti di diversa estrazione politica: dall'estrema sinistra alla lega nord. Incomprensibilmente, gli unici esclusi erano i partiti di destra.
Nei giorni precedenti all'evento, sicuro della buona fede degli organizzatori, mi sono recato personalmente al liceo per incontrare la Presidie alla quale ho fatto presente che tale mancanza avrebbe compromesso una corretta ricostruzione complessiva della situazione in quanto sarebbe mancata la vocedi chi, da destra, contesta buona parte dell'impianto della riforma della scuola. Nonostante ciò nessun invito è pervenuto a "La Destra" di Venaria, ne agli altri movimenti appartenenti all'area della destra politica.
Avremmo voluto anche noi, dopo mesi di mobilitazioni e di impegno, esprimerele nostre motivazioni agli studenti dello Juvarra. Avremmo detto loro che quella appena approvata non è una riforma ma un taglio indiscriminato dei fondi e che, a nostro avviso, prima di tagliare vanno individuati gli sprechi, che sicuramente ci sono. Avremmo fatto presente che l'accorpamento e la chiusura di molte piccole scuole, soprattutto nelle aree montane e svantaggiate, avrà ricadute drammatiche in termini di occupazione e spopolamento. Avremmo espresso la nostra contrarietà all'ipotesi di trasformare le università italiane in fondazioni private in quanto ciò potrebbe minare il diritto allo studio per molti ragazzi appartenenti alle fascie economicamente più deboli e comporterebbe la scomparsa dei corsi ritentui meno "produttivi"dai privati nonchè un ulteriore ridimensionamento per alcuni settori della ricerca con conseguente "fuga di cervelli".
Dopo i noti e violenti tentativi della teppaglia comunista, per fortuna quasi sempre falliti, finalizzati ad estromettere i giovani di destra dalle mobilitazioni in difesa della scuola italiana, non siamo affatto disposti ad accettare veti e disparità di trattamento dalle istituzioni pubbliche, le quali dovrebbero essere esempio di neutralità politica. Continueremo con tutte le nostre forze ad esprimere il nostro dissenso e non permetteremo a nessuno di tapparci la bocca relegandoci ai margini della vita politica della nostra Nazione.
Valerio Ramini
Segretario Proviniciale "Gioventù Italiana" Torino
QUI SOTTO LE FOTO DEL VOLANTINAGGIO EFFETTUATO DAVANTI AL LICEO JUVARRA ALL'USCITA DEGLI STUDENTI

26 novembre 2008

XENOFOBIA: L'IGNORANZA NON HA CONFINI NE COLORI POLITICI. INTERESSANTE ARTICOLO DE "IL GIORNALE"


Quattro ventenni italiani di buona famiglia hanno cosparso di benzina un clochard e gli hanno dato fuoco. «L’abbiamo fatto così, per divertirci», hanno confessato. Possibile?, vi chiederete. E perché tutto tace? Com’è che dagli schermi tv non spunta il faccione di Veltroni con la sua migliore espressione di circostanza a «condannare» e a «lanciare l’allarme per la deriva razzista»? Per quale strana ragione non rullano i tamburi di Cgil e comitati antifascisti per chiamare alla Grande Manifestazione Nazionale di Protesta? Che cosa impedisce ai siti internet dei giornaloni politicamente corretti di dare fiato alle trombe dell’indignazione? Quale mistero si cela dietro l’assenza pressoché totale di dichiarazioni di parlamentari di sinistra sulla vicenda? E perché il sindaco Alemanno non si è ancora precipitato a chiedere scusa?Il fatto è che il delitto non è avvenuto nella magica Roma inopinatamente caduta nelle manacce degli eredi di Mussolini. Non è stato perpetrato neppure nella cupa Milano della Moratti, quella celebre aguzzina. E stavolta non c’entrano la Verona percorsa quotidianamente da squadre di naziskin (ovviamente tollerate, quando non incoraggiate, dal sindaco leghista Tosi), né la Marca Trevigiana dove, agli ordini dello sceriffo Gentilini, periodicamente le ronde padane si esercitano nel tiro all’immigrato e al barbone.Nossignori, il vile agguato ha per teatro la rossa Emilia-Romagna. Peggio ancora: non la pallida Emilia già contaminata dal morbo che ha portato Parma ad eleggere un sindaco di centrodestra, Vignali, debitamente crocifisso per settimane dopo che alcuni vigili circonfusi di rara idiozia avevano picchiato un ragazzo di colore. No, qui siamo nella sanguigna e ancora incontaminata Romagna, terra di partigiani, di gente gioviale, accogliente e progressista, nella gaia Rimini tutta mare, balere e piadine. Retta, ça va sans dire, da una bella giunta di centrosinistra (Pd, Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi e dipietristi) con a capo il diessino Ravaioli. Quindi, non c’è notizia. Certo, si registra il fatto di cronaca: senzatetto bruciato, arrestati quattro ragazzi. Qualche quotidiano, forse, si spingerà a interpellare uno psicologo sulla «crisi educativa delle famiglie». Ma vedrete, tutto finirà lì.Vuoi mettere il bel carrozzone mediatico che si sarebbe potuto allestire nel Nordest, con i grandi inviati impegnati per giorni a fare le pulci alla «cultura del denaro» di quelle rozze genti, a spiegare l’ignobile gesto con l’altrettanto ignobile sfondo politico che caratterizza la zona, irrimediabilmente sbilanciata verso il centrodestra. Ricordate? Accadde nel maggio scorso, a Verona: cinque giovinastri uccisero a calci e pugni un poveraccio incrociato per strada. Allora, esattamente come oggi a Rimini, i magistrati dissero subito che non c’era matrice politica nel delitto. Ma non servì a nulla: fu il finimondo. Così come a Roma, con il grottesco caso del Pigneto poi risoltosi in un clamoroso autogol. E a Milano, dove la morte di un giovane di colore durante la rissa con i gestori di un bar che, con un complice, aveva derubato diventò l’emblema stesso del razzismo italiano.A Genova, invece, no. Che cosa c’entra Genova? In effetti, come potete sapere, dal momento che nessuno ne ha praticamente parlato? Dunque, Genova: agosto scorso, tre mesi dopo il raid nazifascista di Verona, un mese prima che Milano si risvegliasse razzista. Una quindicina di italiani copre di insulti xenofobi un giovane angolano. Poi lo riempie di botte: sberle, calci, pugni. Il ragazzo fortunatamente sopravvive, ma il caso c’è tutto. Anzi no. Sotto la Lanterna, nella città medaglia d’oro della Resistenza che mai nella sua storia ha subito l’onta di essere amministrata dal centrodestra, non c’è il «clima» giusto: i riflettori restano spenti, gli inviati non si scomodano, i commentatori riposano. Come a Rimini. Troppo banale raccontare la semplice verità. Raccontare che sì, il razzismo esiste o, ancor meglio, esistono i razzisti. Ma a qualunque latitudine e senza aver bisogno di nessun particolare contesto politico per dar sfogo ai loro stupidi istinti. Raccontare che la cattiveria è di questo mondo indipendentemente da chi lo governa. E che, insomma, purtroppo la mamma dei delinquenti è sempre incinta. Così come quella degli ipocritamente corretti.

24 novembre 2008

SICUREZZA NELLE SCUOLE, STORACE SUL CORRIERE DELLA SERA


«SOLO FATALITA'» - «Non si può parlare di fatalità» per il crollo al liceo di Rivoli: a dirlo è Luca, un compagno di classe del diciassettenne deceduto, nel corso del presidio a Palazzo Nuovo. Il riferimento è alle parole del premier Silvio Berlusconi che, intervenuto sulla vicenda, ha spiegato: «Ieri c'è stata una fatalità drammatica. Ci uniamo da padri al dolore di questo papà». Il presidente del Consiglio ha ricordato come la responsabilità della manutenzione degli istituti spetti alle Province, ma ha preferito minimizzare sulle cause della tragedia: «Poteva succedere anche in una abitazione, non c'erano indizi di pericolosità. Nessuno aveva denunciato ipotesi di pericolo». Ma Francesco Storace, leader della Destra ed ex ministro nel precedente governo Berlusconi, non ci sta: «Dire che è una drammatica fatalitá la tragedia di Rivoli è una bestemmia. Anzichè tagliare fondi alla scuola o regalare quattrini a Gheddafi, il governo pensi a renderla sicura. In Italia si muore sul lavoro e si muore a scuola. In Abruzzo solo l'8 per cento delle scuole è in regola. Quante altre fatalitá dobbiamo attendere?».
«Non vogliamo strumentalizzare l'accaduto - dice Federico Depetris, responsabile provinciale di Blocco Studentesco ed ex studente del "Darwin" - ma negli studenti c'è molta, molta rabbia».

22 novembre 2008

G.I. SULLA TRAGEDIA AL LICEO DARWIN DI RIVOLI


Apprendiamo con stupore e profondo sgomento del tragico incidente al liceo Darwin di Rivoli. Solo un mese fa avevamo volantinato davanti a questo liceo e quanto accaduto ci sembra incredibile e provoca in noi una immensa rabbia.
Tutti i ragazzi di Gioventù Italiana Torino, dismessi i panni di militanti politici, si uniscono disinteressatamente al dolore della famiglia Scafidi e dei ragazzi ancora in pericolo di vita.
E’ davvero assurdo morire a causa di un cedimento strutturale dovuto ad una folata di vento, come raccontato da alcuni dei presenti.
E’ nostro auspicio che le indagini delle autorità possano stabilire con certezza se si è trattata di fatalità o piuttosto di negligenza dei responsabili dell’istituto.
Nel frattempo ci uniamo al coro di chi chiede maggiori controlli e maggior sicurezza per le nostre scuole e le nostre università.
GIOVENTU ITALIANA, Federazione di TORINO

CONCLUSA MANIFESTAZIONE A GENOVA CONTRO LA RIFORMA DELLA SCUOLA


Nella mattinata di sabato 22 novembre si è svolto a Genova un presidio di Gioventù Italiana, movimento giovanile de La Destra, contro la cosiddetta “Riforma Gelmini”. Insieme ai ragazzi genovesi, hanno distribuito volantini e gridato slogan giovani da tutta la Liguria, dal Piemonte e dalla Toscana per un vivace gazebo con più di cinquanta militanti. Ottima la risposta della città, che con interesse ha ascoltato e letto sia le proteste che le proposte di Gioventù Italiana su di un tema, quello della riforma, che nel capoluogo Ligure, come a Torino, vorrebbe essere monopolizzato dall’estrema sinistra.
Roberto Mossetto Resp. Università

19 novembre 2008

SABATO 22 NOVEMBRE TUTTI A GENOVA PER MANIFESTARE CONTRO LA RIFORMA DELLA SCUOLA


Sabato 22 novembre il movimento giovanile de La Destra Gioventu' Italiana organizzerà un presidio in via XX Settembre a Genova, angolo via San Vincenzo dalle ore 10.00 del mattino per manifestare contro questa riforma universitaria, in particolare contro il Decreto legge Tremonti 133. Siamo contrari a qualsiasi taglio incondizionato dei fondi nei confronti degli Atenei italiani. Riteniamo il decreto del Governo come una minaccia incombente per l'università italiana da anni stretta nella morsa dei baronati universitari e degli interessi di questo o quel politico. Riteniamo che in questi anni si siano fatti troppi sprechi con i soldi pubblici che hanno portato al moltiplicarsi dei Corsi di Laurea il più delle volte inutili e ad un proliferare di sedi e poli distaccati in ogni città. In alcuni casi abbiamo assistito all'apertura di nuovi Atenei con il solo scopo di creare nuovi posti di lavoro e di potere per questa casta baronale ,che soffoca il sistema universitario italiano, tanto dedita e legata alla sinistra italiana. La mole di questi sprechi ha condizionato e minato la qualità di tutti gli istituti nel nostro paese avendo tolto gran parte delle risorse per la didattica per le strutture e per la ricerca. Per questo Gioventù Italiana chiede che siano effettuati dei tagli solo dove è necessario e solo dove sono stati effettuati sprechi, riteniamo inoltre che il decreto 133 vada a togliere le risorse a tutti gli atenei a tutti i corsi di laurea in maniera indistinta ed ingiusta.
Inoltre scenderemo in piazza per recriminare il nostro diritto all'agibilità politica all'interno dell' Ateneo genovese , dopo i fatti degli ultimi mesi ,dove i nostri militanti sono stati oggetto di ripetute aggressioni da parte dei gruppi studenteschi dell'ultra sinistra.
Non vogliamo tornare in un clima di odio politico nei nostri confronti , chiediamo di avere il diritto di poter liberamente manifestare le nostre idee all'interno dell'Università. Per questo saremo presenti per far capire che esistiamo e che non ci piegheremo davanti a chi con la violenza ci vorrebbe fuori dalle università.
In questo senso abbiamo inviato una lettera al rettore dell'Università di Genova e al prefetto della città chiedendo tutele per i nostri militanti e la nostra organizzazione.
Questo il comunicato con cui G.I. Genova ha annuciato la mobilitazione.
G.I. Torino sarà presente ed invita i propri militanti e simptizzanti a partecipare alla manifestazione. Gli interessati possono rivolgersi al Resp. Università Roberto Mossetto 349.4054090 il quale fornirà le informazioni relative ad orari, ritrovo e viaggio.

18 novembre 2008

SCONTRI PIAZZA NAVONA, ASSOLTO STUDENTE DI DESTRA, PROSEGUE GIUDIZIO ESPONENTE COMUNISTA


Gioventù Italiana Torino è lietissima di comunicare ai frequentatori del blog le seguenti notizie:
Roma, 17 nov. - (Adnkronos) - Assolto, con rito abbreviato, dall'accusa di resistenza a pubblico ufficiale per non aver commesso il fatto Michele Bauml, 19 anni, studente del Blocco studentesco arrestato dopo gli incidenti avvenuti il 29 ottobre scorso a piazza Navona durante una manifestazione contro il decreto Gelmini. La decisione è del giudice Valerio Di Gioia, il quale ha invece inviato al presidente del Tribunale Paolo De Fiore gli atti relativi alla posizione del secondo imputato, Yassir Goretz, 33 anni, responsabile della sicurezza di Rifondazione Comunista, imputato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, partecipazione a manifestazione non autorizzata e danneggiamento. Goretz ha scelto il giudizio ordinario, ma il giudice Di Gioia, essendosi pronunciato sulla posizione di Bauml, ha dovuto astenersi e rinviare gli atti al presidente del Tribunale, il quale ora dovra' o confermare che Di Gioia può processare anche Goretz oppure scegliere un altro giudice. Il 18 dicembre è stata fissata la nuova udienza nel corso della quale si conosceranno le decisioni.

SCUOLA: STORACE SU P. NAVONA, ORA 'CHI L'HA VISTO' CHIEDA SCUSA, PROSCIOGLIMENTO RAGAZZO DESTRA CONFERMA CHE I TEPPISTI VENIVANO DALLA SINISTRA Roma, 17 nov. (Adnkronos) - ''Proscioglimento per il giovane di destra fermato dopo i fatti di piazza Navona, a Roma: è la conferma, anche giudiziaria, che i teppisti venivano dalla sinistra. Ora si attendono le scuse dei mass media che hanno linciato Blocco Studentesco. Sono sufficienti quelle di "Chi l'ha visto". Lo dichiara Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra

12 novembre 2008

TORINO, UNA SQUADRA DI CALCIO PER GLI ESULI DI ISTRIA FIUME E DALMAZIA


Gioventu Italiana, movimento giovanile del Partito "LA DESTRA" di Storace, apprende con interesse dagli organi di stampa dell’iniziativa, intrapresa da alcuni discendenti degli esuli istriani e dalmati, di far rinascere la vecchia squadra di calcio della città di Fiume, rilevandone il titolo sportivo per “trasferirla” a Torino, diventando così la 3° squadra cittadina.
Il progetto sarebbe già ben avviato : l’impianto del parco Ruffini dovrebbe ospitare gli incontri casalinghi, i campi della Colletta gli allenamenti e nei prossimi giorni si attende il parere definitivo della FIGC sulla possibilità di partecipare dal prossimo anno ad un campionato di prestigio (si parla della Prima divinsione, la vecchia serie C1).
Tale iniziativa raccoglie il nostro plauso in quanto siamo sempre stati molto sensibili alle drammatiche vicissitudini che hanno colpito questi nostri connazionali, scampati 60 anni orsono alla tragedia delle foibe. Restituire una squadra di calcio agli esuli ed ai loro discendenti in una città come la nostra in cui essi vivono in gran numero, ci sembra davvero un meritato riconoscimento nonché un positivo segnale di patriottismo ed italianità diretto al mondo dello sport, ed in particolare al calcio moderno, in cui sembrano contare soltanto sponsorizzazioni e contratti milionari.
Se è vero, come crediamo, che ogni Italiano degno di questo nome si debba sentire anche un po’ dalmata ed istriano, la nostra comunità giovanile non mancherà di sostenere la nuova società.

Valerio Ramini
Segretario Provinciale di Gioventù Italiana Torino
Membro del Comitato Centrale de “La Destra”

GIOVENTU ITALIANA AL CONGRESSO DE "LA DESTRA" - GLI INTERVENTI DEI DIRIGENTI NAZIONALI

Dopo tre giorni di intenso dibattito, si è concluso nel tardo pomeriggio di domenica, il 1° Congresso Nazionale de LA DESTRA, la formazione politica fondata poco più di un anno fa dal Senatore Francesco Storace. Francesco Storace e Teodoro Buontempo sono stati eletti per acclamazione Segretario e presidente Nazionale del Movimento. I milleduecento congressisti erano chiamati a confrontarsi sia sulle proposte di modifiche statutarie, tendenti a rendere più salda la struttura organizzativa del partito, sia sulla possibilità di alleanze future con il PdL. Su questo secondo punto, è stato chiaro il Sen. Storace. “Siamo un partito democratico orgoglioso della sua indipendenza,” ha detto nell’intervento conclusivo, “siamo nati per raccogliere consensi e per dare ai cittadini. Non siamo un’opposizione. Verrà anche il momento delle alleanze”“Dobbiamo essere capaci - ha sottolineato Storace - di spostare a Destra l’asse del bipolarismo italiano. Io sono contento, come uomo politico, di aver lavorato per il bipolarismo. Tuttavia oggi mi batto per un bipolarismo che non abiuri i valori della Destra”. Tra i tanti interventi, di particolare interesse quello dell’On. Roberto Salerno, coordinatore del Piemonte, che ha invitato a considerare anche l’ipotesi di costituzione di un polo di centro-destra vero, quale quello che potrebbe essere rappresentato da un’alleanza tra La Destra e l’UDC.Vivamente apprezzato da tutti i delegati il messaggio del Capo dello Stato, On. Giorgio Napolitano, il quale, in risposta al messaggio del sen. Storace, ha scritto:“E’ significativo che ella abbia posto al centro dell’appuntamento congressualepuntuali e impegnativi richiami ai valori etici e alla centralità della persona - in un contesto caratterizzato dal crescente inserimento nei processi di globalizzazione internazionale -così come alla necessità di sollecitare la partecipazione dei cittadini alla politica nazionale nel rispetto del metodo e dei principi democratici”.

IL PENSIERO MULTIRAZZIALE SPIANA LA STRADA ALLA XENOFOBIA


IL RAZZISMO FUTURO: LA RAZZA UNICA
E' una percezione che avanza sempre più, e che accomuna oppositori o favorevoli, quella della possibilità di un meticciamento universale. L'ideologia immigrazionista e multietnicista non tende solo a creare oasi favorevoli alle minoranze, ma spinge all'abbattimento delle peculiarità, delle distanze e delle differenze etno-culturali, affermando la diversità come ricchezza, ma, di fatto, preparandone il sacrificio forse definitivo.
Esempio è un articolo del genetista britannico J. Steve Jones [foto sopra], docente alla UCL di Londra, il quale ci informa che la storia viene fatta sopra i materassi e i materassi moderni vedono accoppiarsi genti di tutte le etnie. Jones afferma, non semplicemente prospetta, un futuro "grigio" o "marrone", quando ogni essere umano sarà il prodotto di moltitudini di etnie incrociatesi (e ormai scomparse, ovviamente). Jones scrive questo sull'onda delle elezioni statunitensi, le quali, evidentemente, non sono solo vicende elettorali, ma finiscono, per alcuni, per essere il segno di un mutamento più che antropologico. Un superamento della vicenda umana, declinata nelle sue innumerevoli culture ed esperienze, e finita per divenire un monolite, monocolore e, forse, monoculturale. La ricchezza umana, la ricca varietà delle diversità umane, divenuta un unico blocco, dove, presumibilmente, dati i segni inquietanti del presente, l'antica diversità risulterebbe un insulto nei confronti di questa super-razza e cultura unica e totale.
Il totalitarismo prossimo venturo non si giocherà sulle leggi o sulle élites (non semplicemente almeno), ma sull'eliminazione definitiva e completa di ogni ambito, esperienza, possibilità, identità e luogo che siano alternativi al dominante. Il totalitarismo futuro non si accontenterà di leggi durissime e pene severe, di persecuzioni contro gli oppositori o di processi sommari, ma dello sradicamento di ogni possibilità alternativa prima ancora della sua venuta alla luce. Tra le vittime ci sarà anche la differenza umana: nazioni grandi o piccole, etnie di poche decine di persone o popoli numerosi, tutto verrà piano piano mescolato, non al fine di rispettare la diversità (che nel mescolamento viene distrutta), ma di imporre una sola sequenza di fenomeni culturali e di identità, il più possibile diffusi ed omogenei.
Esisterà perciò un razzismo futuro, in quanto l'omogeneità è appunto razzismo, nella sua più potente e spietata declinazione. Il mescolamento delle identità, esaltato aprioristicamente come libertà o altro, in realtà maschera il venir meno del radicamento e la pressione del quantitativamente forte sul debole, la svendita della genuinità della vita e il dominio tecnocratico. Rimarrà solo una modalità dell'esistenza, forse una o poche lingue, una o poche religioni, un solo volto e uno o pochi costumi, dopo decenni o secoli di indottrinamento affinchè nessuno rimanga escluso dal consesso di quella figura ideologica che è l'umanità. Essa, vaga figura più mitologica che reale, è la giustificazione per imporre la legge unica e la razza unica, in un mondo futuro che avrà ormai perso ogni possibilità di libertà, distruggendo i muri, gli ostacoli, le distanze, gli anfratti (quindi anche gli spazi di vera libertà). Si dirà (come già si dice) "esiste solo l'umanità" e dicendo questo si eliminerà via-via ogni fenomeno umano per creare la super-razza, secondo il volere delle élites dominanti.
Già ora, negli USA è tutto un professare (proprio come una professione di fede) le proprie molteplici origini, in particolare quando si tratta di personaggi pubblici (dall'attrice Megan Fox al golfista Tiger Woods). L'elemento più rilevante e "nobilitante" è quante più identità (passate) si possano accostare alla propria famiglia. Identità nessuna delle quali è ancora realmente esistente, ma solo evocata spettralmente, perchè a rimanere in vita è solo l'ordine multietnicista, fortemente propugnato sui mezzi di comunicazione (il medium è il caso di dire). Basta notare questi personaggi meticci e a quanto in essi rimanga delle culture antiche da cui provengono: come in tutte le cose, sono una parte esigua riuscirà a rapportarsi un minimo con esse, mentre la gran parte sarà un massa informe in-formata solo dalle mode del momento.
Si potrà dire che sono esagerazioni, si potrà dire che la diversità, anche umana, non potrà scomparire del tutto, si potrà dire che sono previsioni troppo cupe, ma saranno solo speranze se non ci si opporrà alla follia di questo tempo, fatta di "politicamente corretto", di massificazione comunicativa, virtualizzazione dell'esistente, individualismo, frammentazione sociale, distruzione etno-culturale del proprio e dell'altrui, ecc. L'umanità futura abiterà un pianeta prigione, dove, in funzione dell'omogeneità definitiva, ogni uomo sarà inevitabilmente solo prigioniero o carceriere. Forse entrambi, ma niente altro.

6 novembre 2008

NOMINATO IL PORTAVOCE PROVINCIALE DI GIOVENTU ITALIANA TORINO


Per l’ulteriore sviluppo operativo e organizzativo della Federazione Provinciale di Gioventù Italiana Torino, organizzazione giovanile del movimento politico La Destra, d' intesa con la Segreteria Nazionale, Valerio Ramini è nominato segretario Provinciale di Torino.
Al Neoportavoce un augurio di buon lavoro da tutta la Comunità militante.
Alessandro Balocco
Segretario Regionale G.I. Piemonte

4 novembre 2008

AZIONE DI PROTESTA CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA POTABILE


La federazione torinese di Gioventuù Italiana, movimento giovanile de "La Destra" di Storace, esprime il suo disappunto in merito all'approvazione dell'articolo 23 bis del Decreto Legge numero 112, con il quale scatta la PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.
Per portare a conoscenza i cittadini di questa vergognosa decisione, tenuta sapientemente nascosta dalla classe politica, i nostri militanti hanno organizzato una singolare protesta apponendo dei cartelli con la scitta "VENDUTA" su decine di fontanelle della città (i cosidetti "turet").
La notizia dell'avvio della privatizzazione delle acque potabili si è diffusa da poco ed è davvero grave che un provvedimento del genere, nascosto appositamente all'interno del decreto Tremonti sotto il titolo di "servizi publici locali di rilevanza economica", sia stato votato in Parlamento all'insaputa di tutti nel mese di agosto quando l'attenzione per le attività parlamentari è notoriamente più scarsa.Ci sembra doveroso sottolineare che questo articolo è passato con il sostegno dell'opposizione, in particolare del PD, nella persona del suo "ministro-ombra" Lanzillotta.Per il Parlamento, l’acqua non è più un bene pubblico, ma mercanzia da far gestire alle solite grandi multinazionali straniere, probabilmente le stesse che già si sono "scippate" le nostre migliori acque minerali.La conseguenza la sconteremo noi italiani ogni volta che arriverà la bolletta a casa, coni privati che decideranno liberamente quanto farci pagare.Di tutto ciò nessuno ha parlato, le Camere decidono nel buio più totale grazie ad oscure trame parlamentari senza farci sapere niente, i media tacciono, ma La Destra no!
VEDI ANCHE:

GIOVENTU ITALIANA IN TV

Pubblichiamo il servizio di Primantenna relativo alla conferenza stampa organizzata da Gioventù Italiana per comunicare la propria contrarietà nei confronti della riforma della scuola.