30 luglio 2009

GIOVENTU ITALIANA IN PIAZZA CONTRO GLI SPRECHI DELLA REGIONE PIEMONTE

PRESIDIO INSIEME AL PARTITO DAVANTI AL CONSIGLIO REGIONALE PIEMONTESE
Questa mattina La Destra condotta dal segretario regionale Giuseppe Lonero ed i militanti del movimento giovanile Gioventù Italiana hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio Regionale del Piemonte per dire basta allo spreco delle consulenze perpetrato dall’Ente. Lo slogan “Meno consulenze più sanità” coniato dal movimento, parte dopo aver consultato le 41 pagine dell’elenco degli incarichi e delle consulenze del 2008 pubblicati sul sito del Ministero della Pubblica Amministrazione, che sono costati ai cittadini piemontesi ben 11milioni e 100mila euro.
Uno sperpero soprattutto per il modo in cui sono state gestite. “La grande quantità di consulenze - spiega il vertice piemontese - dimostra come la Regione non voglia valorizzare le professionalità interne, soprattutto in ambito tecnico e urbanistico, nonostante ci siano specifiche competenze all’interno dell’Ente.” E nella giungla delle consulenze è anche difficile districarsi come evidenzia il Segretario “Sfogliando il dossier, si scopre come non ci sia fiducia nel proprio personale. Si preferisce affidare per esempio incarichi esterni per collaborazione e supporto agli Uffici gestione Giunta per un totale di 178mila euro e nello specifico suddivise in tre tranches di 65mila, 23mila e 90mila a supporto della struttura speciale Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale. Oppure 261mila euro vengono pagati per un servizio di controllo e certificazione spese in ambito Programmi Comunitari e iniziativa comunitaria gestiti dalla R.P. Infine, ciliegina sulla torta si incarica l’ex vicepresidente della Provincia nella giunta Bresso, Giuseppe Gamba in un coordinamento tecnico scientifico per 25mila euro. E si può continuare di questo passo.”
Qual è la proposta de La Destra? “Io sostengo - prosegue Lonero - che si debba spendere meglio, tagliando le consulenze inutili e utilizzandole ad esempio nel Comparto sanità, per evitare sprechi e sovrapposizioni e migliorare l’efficienza.” E quale sarà l’atto successivo? L’esponente del movimento di Storace evidenzia, che occorra sensibilizzare i Consiglieri regionali sull’argomento, perché sarebbe sicuramente tempo sprecato farlo con la Giunta. “Il mio impegno a breve - conclude - sarà di inviare una relazione sulle osservazioni de La Destra su questo aspetto, affinché vengano tenute in conto in sede di approvazione del Bilancio, e perché si abolisca il rituale delle consulenze inutili affidate agli “amici degli amici!”

26 luglio 2009

IGNOBILE LA SENTENZA SULLA STRAGE DI VIA RASELLA. "QUESTA NON E' LA NOSTRA ITALIA!"


Apprendiamo con orrore e sdegno la notizia di poche ore fa in merito alla Sentenza della Cassazione di oggi per cui la strage di via Rasella fu un azione legittima di guerra :”Riteniamo che questo sia un ulteriore passo indietro rispetto il doveroso cammino verso una pacificazione nazionale condivisa; ad oggi si giustificano queste stragi messe in atto da chi in quegli anni volle, attraverso vili agguati, scatenare la rappresaglia sulla popolazione civile”. Questo quanto dichiara Luca Lorenzi Segretario nazionale di Gioventù Italiana.
La Cassazione infatti ha stabilito: “I partigiani che il 23 Marzo 1944 condussero l'attacco di Via Rasella non furono dei massacratori di civili”. Come si può, a distanza di anni da quella strage, smacchiare le coscienze di chi sparse il sangue del Popolo Italiano? Questa notizia dimostra come ancora, dopo decenni, siano presenti pregiudizi storici. Questo fa male! Fa male a chi ricorda ancora quell'orrore e non potrà mai dimenticarlo. Un orrore che non ha visto vincitori, tanto meno vinti, ma solo sangue di innocenti.
"Gioventù Italiana" promette battaglia: "Faremo sentire la nostra voce contro questa squallida decisione, perchè non si può cancellare la sofferenza con un'assurda Sentenza!".
"Udirono l'esplosione quand'erano lontani e così non videro la strage, morti tra le macerie della strada ridotta a un cratere, feriti gementi, uomini mutilati, arti strappati dai corpi, sangue dovunque, brandelli di uniformi e la testa di un bambino troncata dallo scoppio. Alla sera, le vittime tedesche erano una trentina, arrivarono a 32, un altro soldato spirò in ospedale. I feriti si contavano a decine e c'erano degli italiani. Subito dopo altri gapisti, appostati nelle vicinanze, aprirono il fuoco sui soldati superstiti..." scrisse "Repubblica" nel lontano 1997
Luca Lorenzi - Segretario Nazionale G.I.