22 febbraio 2012

POZZO STRADA NON DEVE ESSER LASCIATA AL DEGRADO

In via Chambery è costante da molto tempo ormai la presenza di prostitute, siringhe e rifiuti.
La causa di questo degrado pare essere l'inadeguatezza dell'illuminazione pubblica, che attrae viavai di prostitute e soggetti dallo scarico facile; l'inciviltà di alcuni cittadini ha trasformato via Chambery in una discarica a cielo aperto. La presenza di siringhe in terra, di preservativi usati e di bottiglie rotte è praticamente una disagio quotidiano per chi abita tra il civico numero 47 e il civico numero 61.
Sono risultate vane le lamentele dei residenti, che mesi fa fecero recapitare in circoscrizione 3 una serie di scatti fotografici nel tentativo di sensibilizzare le istituzioni.
Questo degrado non è presente solo in via Chambery, dove il fenomeno è più evidente, ma è un problema estesto a tutta la zona Pozzo Strada; per constatare la veridicità delle dichiarazione degli abitanti del quartiere è sufficiente transitare tra piazza Massaua e via Monginevro e contare il numero considerevole di prostitute presenti a tutti gli angoli delle strade, oltre allo spaccio di droga visibie agli occhi di tutti.
Gioventù Italiana con La Destra è solidale con i residenti di Pozzo Strada e invita le istituzioni a prendere provvedienti affinchè venga posto un rimedio a questa situazione di degrado, che influisce negativamente sulla qualità della vita di molti torinesi.

13 febbraio 2012

PROCESSO ETERNIT: GIUSTIZIA E' FATTA!


Si è concluso oggi, presso il Tribunale di Torino, il maxi-processo sulla vicenda Eternit iniziato nel 2009 con l'inchiesta aperta dal pm Guariniello in riferimento ai 2191 casi di morte e altri 665 di malattia per patologie correlate all'amianto.
La Corte ha emesso condanne a 16 anni di reclusione per i due dirigenti Eternit, Stephan Schmidheiney e Jean Louis Marie Ghislain, riconoscendo ad essi la consapevolezza e il dolo dell'accaduto, sono stati anche stabiliti risarcimenti da 30-35 mila euro per gli ex dipendenti Eternit malati di mesoteliomia e per le famiglie delle vittime.
Gioventù Italiana con La Destra considera questa sentenza come una vittoria nella battaglia a tutela della sicurezza del lavoro e delle famiglie alle vittime dell'amianto, si tratta di una battaglia ancora lunga e difficile, tuttavia confidiamo nell'operato e nell'impegno concreto dell'Autorità Giudiziaria in questo ambito.
Riteniamo inoltre che la legge 81 del 2008 non sia un'opzione, pertanto la sicurezza sul lavoro non deve essere considerata come un lusso del lavoratore, ma come un diritto inviolabile di esso.
Proprio per questo chiediamo un maggiore impegno da parte delle istituzioni (nazionali e locali) nel farla rispettare, specialmente in questo periodo che si parla di "riforma del mercato del lavoro e dell'articolo 18".

NO ALL'EUROPA DELLE BANCHE!

In queste ore c'è un popolo che sta combattendo per la propria dignità, per il futuro dei propri figli, per l'interesse comune, contro banchieri e tecnocratici di tutto il mondo. C'è un popolo che si ribella all'usura, che riconosce la propria sovranità e che decide di esercitarla, nelle piazze e nelle strade delle loro città. Questo popolo è il più vecchio di Europa, è quello che per primo ci ha insegnato a riconoscerci come cittadini, a dettarci le regole della Polis, la vita nell'agorà. In quella nazione è nata la prima democrazia, e in quella stessa terra ora la vogliono distruggere, per delegarla a governi che nessuno ha eletto e a tecnici di banca che nessuno ha votato. Pensavamo di essere padroni delle monete che portavamo in tasca, oggi, la Grecia, e forse domani anche l'Italia, ci hanno dimostrato che quei soldi, in realtà, possiediono noi e il nostro avvenire. 

Gianni Musetti - Segretario Nazionale di Gioventù Italiana con La Destra

10 febbraio 2012

RICORDATE LE VITTIME DELLE FOIBE

Oggi pomeriggio, intorno alle 16.30, alcuni esponenti di Gioventù Italiana e La Destra si sono recati presso la lapide posta in memoria delle vittime delle Foibe (in Corso Cincinnato angolo Via Pirano, a Torino) dove insieme ad alcuni abitanti del quartiere hanno ricordato l'eccidio avvenuto alla fine della seconda guerra mondiale.
Nel corso della commemorazione è stata depositata una piantina, ai piedi della lapide, come omaggio alle vittime e come metafora della crescita della consapevolezza di quanto avvenne in Istria e Dalmazia contro chi aveva come unica colpa quella di essere italiano.

9 febbraio 2012

FOIBE: RICORDO DI UN GENOCIDIO ITALIANO

Domani, 10 febbraio, si ricordano gli italiani abitanti dell'Istria e della Dalmazia che tra il 1943 e il 1945 furono vittime dei massacri, delle persecuzioni e degli infoibamenti attuati dai partigiani comunisti jugoslavi guidati dal maresciallo Tito.
Dopo anni di censura e di oscurantismo storico, da parte di alcuni esponenti e forze politiche (italiane e non), oggi si può veramente affermare con convinzione che le Foibe furono un vero e proprio genocidio  cosciente e premeditato contro gli italiani.
Ancora oggi, purtoppo, c'è chi ha il coraggio di negare la veridicità dei fatti, come dimostra il vile atto di vandalismo compiuto un anno fa di fronte alla lapide dei caduti in Corso Cincinnato a Torino presso il quartiere istriano, ma riteniamo debba essere preciso compito delle istituzioni fare in modo che la memoria della Foibe non venga messa in discussione e riteniamo anche sia un dovere civico di ogni italiano ricordare le vittime di tali fatti.
Gioventù Italiana con La Destra ricorda tutti i fratelli italiani che furono vittime di queste barbarie, esprime la propria solidarietà ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime e condanna chiunque intenda negare la memoria degli italiani infoibati.

3 febbraio 2012

LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA E' STATA RINVIATA AL 3 MARZO A CAUSA DEL MALTEMPO

Un po’ di telefonate, uno sguardo negli occhi, responsabilita’: non possiamo esporre la nostra gente al rischio di un viaggio pericoloso, soprattutto al ritorno, sulle strade ghiacciate di queste terribili e freddissime giornate. Cosi’ e’ maturata la decisione di sospendere la manifestazione nazionale di domani a Roma, a causa del maltempo che sta devastando l’Italia e prenotare di nuovo lo stesso percorso per sabato 3 marzo, quando al centro dei guasti prodotti dal governo Monti ci saranno le tensioni sociali prodotte sul tema del lavoro e saremo alla vigilia dell’infausta firma del trattato europeo di bilancio.
Ma a pesare sulla nostra decisione è stato anche il sindaco di Roma, che ci ha rivolto un significativo appello a rinviare il corteo “viste le condizioni di maltempo crescente fra oggi e domani”. Alemanno ha espresso l’auspicio di evitare “disagi non solo per i manifestanti ma anche per la città di Roma, essendo evidente la portata della manifestazione”.
Ho visto il segretario cittadino di Roma, Dario Rossin, col responsabile dell’organizzazione, Roberto Buonasorte, e il capo della segreteria politica, Gabriele Limido, e abbiamo convenuto di rispondere responsabilmente e positivamente all’appello rivolto dal sindaco di Roma. In piazza ci torniamo appunto fra quattro settimane, il 3 marzo.
Non c’e’ neppure da esprimere rammarico. E’ vero che da tutta Italia c’e’ gente che vorrebbe comunque mettersi in marcia, e questo e’ davvero commovente. Ma una classe dirigente responsabile ha il dovere di riflettere. E ci sono, in queste ore, almeno due elementi su cui ragionare. Il primo e’ legato alle centinaia di pullman e mezzi privati che avremmo sottoposto davvero al pericolo; il secondo e’ che nel mezzo di quella che in queste ore si sta dimostrando una vera e propria emergenza nazionale non avrebbe molto senso urlare in piazza per le dimissioni del governo. Cambia poco se lo si fa tra quattro settimane. Quattro settimane non ci restituiscono la democrazia negata; non ci ridanno la gragnuola di tasse che ci stanno colpendo all’impazzata; non rasserenano le categorie massacrate dalle liberalizzazioni di cartone che hanno risparmiato i monopoli; non rendono pubblica Bankitalia; non frenano gli appetiti di Angela Merkel e non rendono meno suddito Mario Monti rispetto agli eurocrati che ci strangolano dalle banche continentali.
Saremo ancora di piu’, sabato 3 marzo. Ripartiamo con la catena di facebook e con la nostra meravigliosa organizzazione. E, come si dice, alla fine sara’ piu’ bella la nostra vittoria.

Francesco Storace - Segretario Nazionale de "la DESTRA"