25 febbraio 2011

L'ITALIA PER L'AUTODETERMINAZIONE DELLA LIBIA E CONTRO GHEDDAFI

I militanti e la dirigenza torinese unita sollecitano l'intervento dell'Italia nella guerra civile attualmente in corso in Libia.
È il momento che l'Italia si prodighi in operazioni umanitarie in questa nazione ormai vittima del personalismo e della pazzia di un sanguinario dittatore che si regge solo sul becero potere del denaro.
Non si tratta di un intervento da delegare ai soliti Stati Uniti o Russia, bensì all'Italia che tanto ha fatto per lo sviluppo di quel Paese e che non deve oggi permetterne l'insana distruzione, per proteggere i proprio interessi economici e per un domani migliore per il popolo libico, ormai finalmente sotto il sole di una rivoluzione non guidata da presunti capi "popolari" ascesi con la mera forza della armi ma vera rivoluzione sociale per uscire dalla disperazione dell'assenza dei diritti più basilari e sacri.
La nostra presenza renderebbe possibile affrontare in loco il problema che in questo momento attanaglia i nostri confini: l'immigrazione clandestina causata da questa sommossa. Come elemento stabilizzatore, la nostra presenza permetterebbe anche la pacifica transizione verso un post-Gheddafi che porti un miglioramento della qualità di vita in Libia, eliminando alla radice la causa principale dell'immigrazione.
Siamo inoltre inorriditi dall'ascoltare chi elegge ad alfiere un pietoso scarto d'umanità quale è il dittatore libico, che ha cominciato cacciando inermi cittadini italo libici solo per la sua cieca condotta basata sull'odio anti-italiano e pretendendo che anche il suo popolo fosse contagiato da questo sentimento insensato e che non contento ha continuato umiliandoci e ricattandoci in casa nostra e durante gli incontri con altre potenze.
A quest'essere, talmente piccolo da essere quasi insignificante, fisicamente, intellettualmente e moralmente, che non sa cosa sia l'onore, la patria o il popolo, ma che pone tutto in subordine ai suoi capricci non può essere permesso di dettare legge su un fronte importante come quello mediorientale e delle risorse energetiche. I suoi capricci ci sono già costati l'aumento del greggio, del gas e dei prodotti derivati, oltre alla popolazione libica che e ad oggi è trattata come il suo giocattolo: dato che non gli piace più si sente autorizzato a romperlo o a gettarlo a piacere.



23 febbraio 2011

ALLARME DROGA A TORINO

I dati delle ultime settimane parlano chiaro: a Torino 9 morti di overdose in soli 25 giorni(praticamente 1 ogni 2 giorni), le vittime sono tutte di età compresa tra i 20 e i 40 anni e legate al consumo di droghe come la cocaina e l'eroina. Dire che questi numeri sono allarmanti è dire poco.
Da questa situazione emerge l'inefficienza delle misure di prevenzione messe in atto dal Comune e dalla Prefettura di Torino in materia di sicurezza per contrastare lo spaccio di droga e dall'ASL locale per prevenirne il consumo, in particolare tra i giovani.
Noi di Gioventù Italiana con La Destra chiediamo al sindaco e al prefetto di ricorrere a misure più drastiche che intesifichino i controlli da parte delle forze dell'ordine, specie in "zone calde" della città (Falchera, Barriera di Milano, Porta Palazzo, San Salvario e Mirafiori), inoltre chiediamo delle misure di prevenzione più intense all'ASL locale tramite le attività dei SerT e anche al Provveditorato degli studi per una maggiore informazione rivolta ai giovani nelle scuole, in particolare le scuole medie e superiori.
La battaglia contro la droga è combattuta da anni da Giuseppe Lonero (consigliere comunale de La Destra), che sulla problematiche della tossicodipendenza, oltre a chiedere maggiori investimenti dal parte del comune nella prevenzione, propone il Tso (Trattamento sanitario obbligatorio) per i tossicodipendenti non recuperabili, chiedendo al sindaco Sergio Chiamparino un coinvolgimento diretto nell'iniziativa.

19 febbraio 2011

GIOVENTU' ITALIANA PIEMONTE PER BOLZANO ITALIANA

In 150, fra militanti e dirigenti di “Gioventù Italiana”, movimento giovanile de “La Destra” di Storace, si sono riuniti oggi in piazza Mazzini a Bolzano per ribadire l’importanza dei valori fondamentali della nostra amata Patria”; è il commento di Musetti. “I giovani hanno sfilato per le vie di Bolzano fino al Monumento della Vittoria con un tricolore di 150 metri, colorando di rosso, bianco e verde le strade della città”. Dalla Toscana alla Campania, dal Veneto all’Abruzzo, i ragazzi di Storace sono presenti e vigili in difesa della nostra Nazione. “A 150 anni dall’Unificazione italiana, per cui hanno perso la vita molti nostri connazionali, non possiamo permettere nuovamente che un’esigua minoranza si possa arrogare il diritto di cancellare la nostra Storia”. “W l’Italia, una sola ed indivisibile!” conclude il Segretario ».
Lo ha affermato in una nota Gianni Musetti Segretario Nazionale di “Gioventù Italiana” movimento giovanile de “La Destra”.
Alla manifestazione hanno partecipato numerosi esponenti della sezione di Carmagnola, delle federazioni di Torino e Cuneo di Gioventù Italiana con La Destra.

11 febbraio 2011

VILE ATTO AI DANNI DELLA LAPIDE IN MEMORIA DEI MARTIRI DELLE FOIBE


La scorsa notte un gruppo di facinorosi, quasi sicuramente affiliati ai centri sociali, si sono resi protagonisti di un vile atto di vandalismo danneggiando la lapide scolpita in onore dei martiri delle foibe presso Corso Cincinnato e scrivendo a fianco ad essa "Carogne,tornate nelle fogne!".
Gioventù Italiana intende esprimere piena solidarietà ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime per il vile gesto compiuto da un gruppo barbari esaltati.

Intendiamo anche condannare tutti coloro che, al giorno d'oggi, hanno ancora il coraggio di negare una realtà come quella delle foibe.

10 febbraio 2011

10 FEBBRAIO URLA NEL SILENZIO

Sono passati quasi settanta anni da quando, tra il 1943 e 1945, il maresciallo Tito, alla guida dell’esercito jugoslavo, diede il via ad una delle piu’ massicce opere di pulizia etnica che l’Italia e l’Europa ricordi.
Nella zona del Friuli Venezia Giulia migliaia di nostri connazionali furono perseguitati dai partigiani slavi e gettati, il più delle volte ancora in vita l’uno legato all’altro: uomini, donne, anziani e bambini, rei solo di essere italiani, in quelle cavità naturali caratteristiche del paesaggio carsico chiamate foibe.
Un eccidio, una vera e propria strage perpetrata dall’odio comunista e vergognosamente occultato, per oltre mezzo secolo, dall’intera classe politica italiana.
Molto grave fu la responsabilita’ di Palmiro Togliatti e dell’allora PCI. Nessuno, prima della strage, alzo’ un dito per cercare di impedirla. Dopo, nessuno alzo’ la voce per urlare e condannare al mondo quel genocidio orrendo e rendendo cosi’ un po’ di giustizia a quelle vittime innocenti.
La chiarezza e la verità sulle foibe venne sacrificata per i molti, troppi interessi internazionali che ruotavano nello scacchiere europeo.
Cosi’ sulla verita’ e su quelle urla provenienti dalle cavita’ carsiche calo’ un lungo silenzio che duro’ per quasi sessant’anni.
Fino a poco fa non c’era un solo rigo sui libri a documentare questo sterminio.
Anche se da poco la politica ha deciso di istituzionalizzare il “giorno del ricordo” per commemorare i figli di questo Paese inghiottiti ancora in vita dalla terra e dei 350mila profughi istriano dalmati, sono del parere che per una parte del mondo politico e per un consistente numero di cittadini, questa vicenda del Friuli Venezia Giulia sia una strage negata. Un eccidio ancora non entrato a pieno titolo nella coscienza, nella memoria storica e collettiva degli Italiani.

Non ci possono essere morti di serie A e morti di serie B, i caduti vanno rispettati e ricordati sia a destra che a sinistra, sia se sono state vittime dei rossi, dei bianchi o dei neri.

10 febbraio, per non dimenticare…



Francesco Storace
Segretario Nazionale de "La Destra"

7 febbraio 2011

MENO SMOG, PIU' ECOLOGIA

Nonostante il blocco delle auto dellsa scorsa settimana, stabilito dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino, i dati dimostrano che l'aria della città continua ad essere irrespirabile al punto da aver superato il limite di 35 giorni annuali di aria inquinata stabiliti dall'Unione Europea con conseguente multa.

Noi di Gioventù Italiana intendiamo chiedere chiarimenti sulla gestione del traffico da parte dei vigili urbani torinesi; inoltre reputiamo controproducente la decisione, da parte del sindaco, di introdurre il blocco delle auto e addirittura di allargare la Zona Traffico Limitato della città se poi non viene agevolato l'uso dei mezzi pubblici ecologici da parte dei cittadini oppure non vengono prolungati gli orari di apertura di un mezzo pubblico rapido ed utile come la metropolitana.

Considerato che il blocco della auto e l'utilizzo dei mezzi pubblici sono funzionali l'uno all'altro, chiediamo che venga favorito maggiormente l'uso di bus e tram e che vengano prolungati gli orari di apertura della metropolitana, in modo da disincentivare i cittadini a muoversi con auto spesso non ecologiche.