12 settembre 2011

VALDOCCO: FESTA DI QUARTIERE O DEL FALSO MULTICULTURALISMO?

Ieri, domenica 11 settembre 2011, si è tenuta nel quartiere Valdocco di Torino la festa della borgata che fino a qualche anno fa vedeva fra i partecipanti commercianti e abitanti della zona italiani e pure stranieri.
Da quest'anno la festa sembra abbia perso completamente la propria ragion d'essere in quanto sembra essere diventata una fiera del falso multiculturalismo e del commercio abusivo; su circa duecento bancarelle presenti alla festa solo una ventina erano gestite da italiani mentre tutte le altre erano gestite da cinesi che vendevano i loro prodotti (capi d'abbigliamento e accessori elettronici) a basso costo che nell'economia e nel territorio italiano non dovrebbero nemmeno circolare in quanto, a causa del loro basso costo e della loro concorrenza sleale, fanno morire tutte le altre attività commerciali gestite da italiani che vendono prodotti nazionali e locali. Non sono mancate nemmeno le bancarelle abusive di commercianti stranieri senza licenza che vendevano i loro prodotti in maniera del tutto indisturbata e in totale assenza dei vigili urbani e delle forze dell'ordine. Inoltre va sottolineata l'indifferenza e la scarsa presenza alla festa degli abitanti italiani della borgata, compensata invece con la forte presenza di immigrati che hanno approfittato dell'occasione per darsi alla pazza gioia (a modo loro) e trasformare il giardino pubblico del quartiere in una discarica di bottiglie ed avanzi di cibo.
Ancora una volta l'amministrazione comunale e le istituzioni locali di Torino hanno dimostrato tutta la loro inettitudine permettendo che una semplicissima e piacevole festa di quartiere diventasse l'ennesima fiera del multiculturalismo e permettendo al quartiere Valdocco di diventare solamente un quartiere di degrado.
Gioventù Italiana intende denunciare tali fatti in modo che vengano presi dei provvedimenti e delle decisioni affinchè tutte le feste dei quartieri della nostra città tornino ad essere dei piacevoli spazi di aggregazione e affinchè i torinesi possano riprendere a parteciparvi sentendosi a casa propria.

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