31 ottobre 2008
TEODORO BUONTEMPO "PDL NON SOTTOVALUTI PORTATA PROTESTA"
IL GOVERNO RIFERISCE: A PIAZZA NAVONA AD AGGREDIRE E' STATA LA SINISTRA
Prima dell'arrivo del gruppo dei 400-500, ha ricostruito il sottosegretario, c'erano stati momenti di tensione e contatti tra i manifestanti del Blocco Studentesco e quelli di sinistra, ma «l'interposizione del personale di polizia in abiti civili ha evitato possibili tafferugli. In questo frangente - ha sottolineato - il personale di polizia non ha udito cori apologetici del fascismo, ma slogan contrapposti». In seguito, molti studenti hanno cominciato ad abbandonare la piazza. «Quelli del Blocco Studentesco, raggruppati intorno al camioncino ed invitati più volte ad allontanarsi dalla piazza dalle forze di polizia - ha proseguito Nitto Palma - avevano iniziato a spostarsi portandosi verso piazza delle Cinque Lune con l'intenzione di andare verso il ministero della Pubblica Istruzione. Ma arrivati nella piazza il gruppo ha deciso di fermarsi». Nel frattempo, ha riferito, «da Corso Vittorio sono giunti circa 400-500 persone appartenenti a collettivi universitari ed alla sinistra antagonista che si sono uniti agli altri studenti. Alcuni indossavano caschi di motociclista e, invece di attestarsi nella piazza a manifestare, si sono fatti largo tra i ragazzi e, arrivati all'altezza di piazza delle Cinque Lune si sono dapprima schierati urlando slogan contro i fascisti e poi hanno iniziato un fitto lancio di oggetti, sedie e tavolini prelevati dai bar della piazza». Alcuni esponenti del Blocco, ha continuato il sottosegretario, «ma in numero molto minore, si sono schierati ed hanno preso bastoni dal camioncino, mentre i ragazzi dei Collettivi sono avanzati venendo a contatto. Le forze dell'ordine hanno quindi separato i contendenti».
GIUSTIZIA E' FATTA!
30 ottobre 2008
BLOCCO STRADALE IN CORSO FRANCIA, LA NOSTRA PROTESTA CONTINUA!
GIOVENTU ITALIANA TORINO
29 ottobre 2008
LA VERITA' SUGLI SCONTRI TRA STUDENTI A ROMA
GUARDA IL VIDEO PER VEDERE COS'E' SUCCESSO REALMENTE
PICCOLE PRECISAZIONI SULL'ARTICOLO DI TORINO CRONACA
Nell'articolo si dice che le nostre posizioni aderiscono perfettamente con quelle della sinistra. Non è proprio così: facciamo presente che noi non contestiamo l'introduzione del grembiule ed il voto in condotta, che riteniamo due fra i pochissimi provvedimenti positivi contemplati nella riforma.
LEGGETE L'ARTICOLO CLICCANDOCI SOPRA
COMMEMORAZIONE CADUTI DELLA R.S.I.
CONFERENZA STAMPA CONTRO LA RIFORMA
27 ottobre 2008
E' IN ARRIVO UN ALTRO ECOMOSTRO NELLE VALLI DI LANZO
ADOTTARE UN TETTO FOTOVOLTAICO. UN MODO PER RISPARMIARE RISPETTANDO L'AMBIENTE
Da Aprile Torino è diventata più moderna e sostenibile. In primavera ha preso il via il Progetto ’10.000 Tetti FoTOvoltaici’, dedicato al capoluogo piemontese ed alla sua Provincia.Dopo sei mesi dall’avvio del Progetto, sono stati impegnati circa 10 milioni di euro di un plafond di 25 milioni messo a disposizione dalle banche aderenti al Progetto, corrispondenti a ben 1,5 Megawatt.L’obiettivo di ’10.000 Tetti FoTOvoltaici’, progetto dell’Assessorato all’Ambiente della Città di Torino promosso attraverso il Settore Sostenibilità ambientale e l’Agenzia Energia e Ambiente, che coinvolge il sistema bancario territoriale e le società operanti nel settore delle energie rinnovabili, è l’elevata diffusione della tecnologia fotovoltaica presso imprese, enti pubblici e soggetti privati. Per divulgare l’iniziativa è stato istituito un numero verde 800 088 240 a cui si possono richiedere informazioni, e sul sito web dell’Agenzia (www.torinoenergiambiente.com ) è possibile scaricare tutta la documentazione necessaria per aderire al Progetto.Perché scegliere il fotovoltaico?Per gli enormi vantaggi che questa scelta comporta. In primo luogo si tratta di una tecnologia che ama e rispetta l’ambiente: infatti i sistemi fotovoltaici non producono né emissioni né dispersioni di calore; non generano alcun rumore o spreco; un impianto fotovoltaico da 2 kWp che ha una durata di circa 30 anni, produrrà nell’arco del suo esercizio quasi 60.000 kWh, evitando di emettere in atmosfera ben 32.400 Kg di CO2.
I sistemi fotovoltaici rappresentano una tecnologia collaudata e matura in uso da 30 anni, che consente la riduzione/azzeramento dei costi della bolletta elettrica e il recupero del capitale, con una rendita certa e garantita, mettendosi al riparo dai rincari sulle tariffe elettriche. Tradotto in termini economici si tratta di un investimento proficuo senza rischio alcuno, incentivato per 20 anni grazie al nuovo Conto Energia, e che consente la riduzione dell’imponibile fiscale per le aziende e l’ammortamento fino a 10 anni dell’impianto.Decidere di installare un impianto significa inoltre far aumentare il valore dell’immobile: gli edifici su cui è stato posizionato un impianto fotovoltaico valgono infatti fino al 30% in più sul mercato immobiliare.La supervisione e il controllo operato dall’Agenzia Energia e Ambiente di Torino, referente tecnico del “Progetto 10.000 Tetti FoTOvoltaici”, garantiscono che il processo di installazione degli impianti rispetti i migliori standard europei e che sia introdotta, in esclusiva nazionale, la garanzia di risultato solare (GRS-PV) per i primi 5 anni in modo che i cittadini siano tutelati e salvaguardati nel loro investimento.Con tale garanzia gli installatori si impegnano ad intervenire nel caso in cui gli impianti non rispettino la produttività minima annua prevista, compensando il mancato incasso dell’incentivo statale.
25 ottobre 2008
DOCUMENTO NO GELMINI
23 ottobre 2008
NO ALLA REPRESSIONE DEGLI STUDENTI
Il braccio di ferro che il governo sta attuando contro quella parte di studenti che è scesa in piazza contro la riforma Gelmini rischia di far saldare la protesta studentesca con il disagio sociale, dando respiro a quella sinistra che era ormai emarginata e non più credibile neppure per rappresentare i diritti delle fasce più deboli.
La determinazione con la quale ci si vuole contrapporre alla manifestazione degli studenti sarebbe stato più opportuno utilizzarla contro banchieri e operatori dell’alta finanza che, con operazioni spregiudicate, hanno messo in ginocchio imprese e famiglie.
E’ sempre stato un errore aprire uno scontro con il mondo studentesco, perché i giovani, quando si mobilitano occupando scuole e università, possono anche prendere a pretesto motivazioni discutibili. Quando tutto ciò avviene, c’è evidentemente un disagio più profondo, che i giovani sono capaci di avvertire prima del resto della popolazione.
La repressione fine a sé stessa è sempre risultato il peggior metodo per far confrontare istituzioni e giovani. E se, nonostante le esperienze passate, oggi ci si vuole incamminare su questa strada, si spera di prevenire una protesta sociale molto più vasta.Sarebbe comunque un uso spregiudicato del potere mettere gli uni contro gli altri, i giovani militari che per mille euro al mese vestono una divisa e gli studenti intimoriti dal baratro della disoccupazione. Fratture generazionali come queste rischiano di diventare insanabili e possono produrre deviazioni pericolose per la società”.
22 ottobre 2008
GIOVENTU ITALIANA TORINO RICORDA LA RIVOLTA DI BUDAPEST ED I SUOI MARTIRI
20 ottobre 2008
PROTESTA DI GIOVENTU ITALIANA CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL'UNIVERSITA
............................Nell'ordine: Giurisprudenza (Palazzina Einaudi) , Economia (Palazzo del lavoro), Architettura (Valentino), Politecnico (Corso Duca Abruzzi), Ingegneria dell'autoveicolo (Lingotto)
Questa mattina i militanti di Gioventù Italiana, movimento giovanile e studentesco de “La Destra”, hanno esposto numerosi striscioni all'interno delle facoltà universitarie di Torino per protestare contro la trasformazione delle Università in fondazioni di diritto privato e la drastica riduzione dei fondi e del personale docente prevista dalla riforma della scuola del ministro Gelmini. Questa azione rappresenta l'esordio in grande stile del nostro movimento all'interno dell'Università torinese ed è stata salutata positivamente da molti studenti, i quali preferiscono di gran lunga portare avanti questa battaglia insieme a noi, piuttosto che farsi strumentalizzare dai soliti gruppi della sinistra.Gioventù Italiana vuole che l’Università rimanga polo di conoscenza pubblico ed è contraria alla precarietà che colpirebbe ulteriormente ricercatori e personale. Vogliamo però precisare che non ci poniamo acriticamente contro tutta la riforma della scuola nella quale riscontriamo anche alcuni elementi positivi come il grembiule i bambini delle elementari, il maestro unico ed il voto in condotta. Inoltre, in nome del diritto allo studio, ci auguriamo che l’attuale e legittimo stato di agitazione all'interno degli atenei non sfoci nel blocco della didattica mentre siamo favorevoli a forme di autogestione costruttive e non paralizzanti.9 ottobre 2008
G.I. UNIVERSITA SULLA RIFORMA GELMINI
In riferimento alla manifestazione studentesca contro la riforma Gelmini che si terrà a Torino Venerdi 10 Ottobre, Gioventù Italiana, movimento giovanile e studentesco de “La Destra” prende posizione attraverso il Portavoce Regionale Alessandro Balocco ed il Responsabile per l’Università Roberto Mossetto.
Per quanto riguarda l’Università la legge 133/2008 prevede:
La possibilità da parte delle Università pubbliche di deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. Tale delibera dev’essere adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta. L’eventuale trasformazione sarà effettiva a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello di adozione della delibera.
L’obbligo per gli Istituti Universitari di assumere al massimo un nuovo dipendente a fronte di cinque pensionamenti.
La diminuzione del fondo per il finanziamento ordinario delle università di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010, di 316 milioni di euro per l'anno 2011, di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013.
Gioventù Italiana vuole che l’Università rimanga polo di conoscenza pubblico ed è contraria alla precarietà che colpirebbe ulteriormente ricercatori e personale. Gioventù Italiana si auspica inoltre, in nome del costituzionalizzato diritto allo studio, che l’attuale legittimo stato di agitazione non sfoci nel blocco della didattica. Per garantire questi diritti, i vertici del partito La Destra si stanno adoperando in queste ore presso le istituzioni competenti.